È un italiano di 53 anni, originario di Como, l’uomo trovato alla guida di un furgone diretto in Germania con 33 siriani a bordo nei pressi del lago di Balaton, in Ungheria. A riferirlo sono le forze dell’ordine locali sul loro sito accusandolo di traffico di esseri umani. L’uomo, invece, avrebbe dichiarato di aver soccorso i profughi trovati infreddoliti lungo una strada.
L’ambasciata italiana sta facendo verifiche. Intanto il premier Matteo Renzi è tornato a parlare di emergenza immigrati e di Europa tramite una lettera inviata al direttore di Repubblica. “L’Europa è a un bivio. O ritrova le ragioni, ideali, del proprio stare insieme, oppure diventa un noioso condominio di regole astratte e sterili”.
“Regole quasi sempre economiche, e per di più molto spesso sbagliate. Bisogna superare la logica dell’egoismo nazionale. E dunque, superare Dublino – prosegue Renzi – L’Europa deve scegliere se continuare a voltare le spalle alla realtà o affrontarla. Con tutte le sue complessità. Con schiena dritta e sguardo visionario. Con coraggio e intelligenza”.
Secondo Renzi, “è giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma ciò sarà possibile solo se ogni Paese accoglierà un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo verranno organizzati dall’Unione europea e non dai singoli Stati”.
L’Italia per il presidente del Consiglio è stata lasciata sola: “Dopo mesi in cui ci siamo sentiti soli a fronteggiare l’emergenza, non solo in mare, ma soprattutto ai tavoli di Bruxelles, oggi sembra tutto cambiato. All’improvviso tutti si sono accorti di ciò che stava accadendo. E davanti alla tragedia hanno capito che non c’era più modo di girarsi dall’altra parte”.
“Per noi è stato come quando stai guardando un film sull’iPad, solo che hai le cuffie e dunque solo tu stai vedendo e sentendo ciò che passa sullo schermo – spiega Renzi – All’improvviso ti staccano le cuffie e tutta la stanza è improvvisamente invasa dal rumore. Non sei più solo. ma questo non è un film”.
“L’Italia è orgogliosa dei propri figli che lottano contro le onde per salvare vite umane – ha concluso Matteo Renzi – Ma l’Italia sa anche che non basta commuoversi, bisogna muoversi. Le emozioni sono importanti, ma le azioni oggi servono di più”.