Nella settima stagione di Squadra Antimafia si apre un nuovo filo conduttore: le infiltrazioni mafiose nei centri del potere economico e finanziario del nostro paese, ma anche i modi – sempre più tecnologici – che usa la mafia per le sua transazioni e per riciclare il denaro sporco.
In modo particolare sembra che si sia un personaggio misterioso, il Broker, che viene sempre “ingaggiato” per questo tipo di operazioni e che si è sempre ben guardato dal farsi beccare. Ora però, dopo che è scomparsa la chiave che può far accedere all’archivio di Crisalide, teme che la sua identità possa essere scoperta e tramite Veronica Colombo (che riesce sempre a infilarsi ovunque!) e l’alleanza con i Maglio vuole impossessarsene.
Ma su questa famosa chiave regna il mistero più totale. Alla fine della prima puntata di Squadra Antimafia 7, il giudice Ferretti, tenuta in ostaggio dalla Colombo e dai Maglio che nel frattempo avevo rapito anche sua figlia, dice di averla lei. Ma è stato solo un modo per distrarre i suoi aguzzini o c’è un fondo di verità in quello che ha detto?
Il suo personaggio sembra dunque nascondere qualcosa. “All’ascolto” c’era anche De Silva che monitorava le attività dei mafiosi nel loro bunker: anche il “sempre vivo” Filippo inizia ad avere dubbi sulla trasparenza del giudice e si metterà sulle sue tracce per scoprire qualcosa in più.
Intanto in Sicilia sta, infatti, per essere costruita una grossa infrastruttura energetica internazionale, ed in tanti sembrano interessati a mettere le mani sugli appalti. E la guerra di mafia tra i Maglio e i Corvo non esita a iniziare.
Ma per la Duomo al momento la preoccupazione più grande è per la salute di Calcaterra: Graziano Maglio gli ha sparato alla fronte: la sua vita adesso è appesa a un filo.