Svolta storica per il processo canonico di nullità del matrimonio. La riforma voluta da Papa Francesco annovera tra le principali novità la gratuità e la brevità del procedimento. “La gratuità delle procedure dovrà infatti essere assicurata per quanto possibile”, ha specificato il Pontefice.
Da segnalare anche l’introduzione del processo breve per i casi in cui la non validità del matrimonio sia “sostenuta da argomenti evidenti”. Le cause di nullità “verranno trattate per via giudiziale, e non amministrativa, non perché lo imponga la natura della cosa, ma per tutelare in massimo grado la verità del sacro vincolo”.
Cenni storici. Era stato Benedetto XIV, Papa Lambertini, tre secoli fa a introdurre la sentenza doppia conforme, che viene ora superata con la riforma di Papa Francesco. Un’altra riforma c’era stata con Pio X e poi una riforma del codice canonico nel 1983, ma anche in questi casi “era stato lasciato il processo come Lambertini lo aveva creato”.
“In ciascuna diocesi il giudice di prima istanza per le cause di nullità del matrimonio, per le quali il diritto non faccia espressamente eccezione, è il vescovo diocesano – si legge nella nota papale – che può esercitare la potestà giudiziale personalmente o per mezzo di altri, a norma del diritto”.
