Dopo essere stati processati dalla corte marziale, ecco che adesso l’esercito indiano ha confermato la condanna all’ergastolo per due ufficiali e quattro altri militari.
Sono responsabili dell’uccisione, nel 2010, di tre abitanti del Kashmir falsamente presentati come pericolosi militanti. L’uccisione dei civili, che scatenò rivolte popolari, con un bilancio di 123 vittime, avvenne nel settore di Machil in cui due ex membri della polizia indiana li attirarono con la scusa di voler offrire loro un posto di lavoro. I tre furono invece consegnati all’esercito dietro il pagamento di una ricompensa. Una squadra speciale composta dai sei condannati all’ergastolo uccise poi i tre il 29 aprile 2010 dopo aver simulato un attacco terroristico alla frontiera con il Pakistan.
I sei, fra i quali un tenente e un capitano, erano stati processati e condannati a novembre da una Corte marziale che aveva comunicato la sentenza al Comando Nord dell’esercito per la conferma definitiva, ora resa pubblica.
