Sono iniziati i lavori per costruire la barriera protettiva lungo parte della frontiera che separa Israele con la Giordania. I lavori sono stati anticipati di un mese rispetto alla data prevista e dureranno un anno.
Si tratta di 30 chilometri dalla città costiera di Eilat, nel Mar Rosso, fino alla storica Timna.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la recinzione serve per evitare l’arrivo di “un’ondata di immigrati clandestini e attività terroristiche”.
“Israele non è indifferente alla tragedia umana dei profughi siriani e africani”, ha spiegato Netanyahu, “ma Israele è uno Stato piccolo, molto piccolo, che non ha una profondità demografica e geografica ed ecco perchè dobbiamo controllare le frontiere”.
Il primo tratto della barriera fra Israele e Giordania costerà l’equivalente di 70 milioni di euro e sarà completato fra un anno. Il suo scopo immediato è di proteggere da attacchi terroristici l’aeroporto internazionale in fase di costruzione a Timna e la linea ferroviaria che lo collegherà alla località turistica di Eilat, sul mar Rosso.
Ieri Netanyahu ha precisato che intende in seguito completare la protezione dell’intero confine con la Giordania: un progetto che secondo la stampa richiederà 700 milioni di euro. La nuova barriera sarà simile a quella costruita negli anni passati lungo il confine con l’Egitto, che si è rivelata finora efficace a bloccare i fenomeni migratori e ad ostacolare le infiltrazioni di attentatori provenienti dal Sinai.