Un processo “dall’iter obiettivamente ondivago”. Così si è pronunciata la Cassazione nelle motivazioni dell’assoluzione di Knox e Sollecito.
“Le oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose ‘defaillance’ o ‘amnesie’ investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine”.
Sarebbe inutile processare nuovamente Knox e, per il delitto Kercher dato che è “negativa” la risposta sulla “possibilità oggettiva” di condurre ulteriori accertamenti che “possano dipanare i profili di perplessità, offrendo risposte di certezza”.
I pc della Knox e della vittima “che forse avrebbero potuto dare notizie utili, sono stati, incredibilmente, bruciati da improvvide manovre degli inquirenti” e le tracce biologiche sono di “esigua entità” per essere rianalizzate.
L’avvocato Giulia Bongiorno ha intanto sottolineato ad Adnkronos come nelle motivazioni della sentenza di assoluzione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox, ci sia una “presa di posizione molto forte contro le investigazioni e e gli errori fatti”.
“I giudici hanno dipinto l’ affresco di un errore giudiziario mostruoso – continua la Bongiorno – L’assoluzione ci aveva dato grande soddisfazione – ha aggiunto – ma la motivazione raddoppia la nostra soddisfazione. Presenteremo una richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione“.