Anna e Yusef, la prima puntata
Un barcone pieno di profughi, donne, uomini e bambini in mezzo al mare; a bordo anche Anna e la piccola Nadira. Basta un niente però per scatenare subito una rissa e un uomo ha anche minacciato di buttare in mare la bambina.
> SECONDA PUNTATA: IL RIASSUNTO IN DIRETTA
Trento 2011 – Quattro mesi prima
Yusef si è laureato in ingegneria civile con 110 e lode: ad abbracciarlo per prima è la figlia Nadira, subito dopo la compagna Anna. A congratularsi con lui è la famiglia, lontana, con la quale però il tunisino non sembra aver buoni rapporti. Con il padre infatti, non ha nemmeno voluto parlare al telefono.
Subito dopo la proclamazione è il momento della festa con gli amici, tra cui anche la vicina di casa Chiara. Il regalo di Anna è invece il suo divorzio: ora i due si possono sposare. Ma i genitori di lei non la prendono particolarmente bene, specie la madre che non sembra apprezzare né il cibo né la musica tunisina.
Yusef confida a un amico che vogliono sposarsi in municipio, rinunciando a una cerimonia religiosa.”Fuori dalla nostra terra saremo sempre considerati come ospiti. Ti dirò di più, come ospiti indesiderati” gli dice un amico.
Yusef in piena notte scende in garage dove sta preparando un plastico per fare una sorpresa a sua figlia, una città in miniatura; non trovando il cacciavite lo cerca in macchina: è lì che due agenti della polizia lo prendono e lo arrestano. Il vicino di casa aveva fatto una segnalazione e gli agenti in zona sono arrivati subito.
Anna arriva in commissariato con i documenti di Yusef ed è su tutte le furie; ha anche accusato l’ispettore di razzismo. Dopo aver controllato che è tutto in regola, Yusef viene lasciato libero. Ma subito dopo un agente comunica all’ispettore che le impronte dell’ingegnere corrispondono con quelle di un altro uomo con dei precedenti.
Yusef torna a casa: una discussione con sua sorella, che sta per tornare in Tunisia, rivela la difficile relazione dell’uomo con il padre. Ma anche la madre di Anna non sembra apprezzare l’unione dei due, che però si dichiarano sempre più innamorati, nonostante le difficoltà – e i pregiudizi – che sono costretti ad affrontare ogni giorno.
Anna e Yusef, la prima puntata
Il datore di lavoro di Yusef gli comunica che il suo progetto del ponte è stato approvato, ma mentre sono in riunione con un altro collega chiama la questura. Anna nel frattempo è al lavoro: è una fisioterapista.
Yusef in centrale racconta che quando è stato fermato la prima volta, sette anni prima e senza documenti, ha dato delle false generalità per paura; ma a quel nome corrisponde un decreto di espulsione. L’ispettore di polizia però gli dice che c’è dell’altro: Yusef a quei tempi stava in uno stabile occupato gestito da uomini della camorra che allo stesso tempo spacciavano droga: da una serie di intercettazioni telefoniche è emerso più volte il nome di “Yusef il tunisino” e qualcuno ha portato in centrale una foto dell’ingegnere per associarlo a quel nome, e quindi, accusarlo.
Yusef dichiara di essere innocente e l’ispettore gli dice: “Se è vero può fare solo una cosa: dimostrarlo”.
Anna nel frattempo è con Giorgio per vedere una nuova casa; Yusef arriva in ritardo pieno di pensieri e di preoccupazioni ma non ne fa cenno alla compagna. Poi però si confida con l’amico Giorgio: “Sono arabo e musulmano. Mio padre mi ha sempre detto “Qualunque cosa farai in Italia sarai sempre uno straniero‘”. Il ragazzo non sa come dire ad Anna quello che gli è appena successo.
Yusef in preda allo sconforto in piena notte decide di chiamare suo padre, ma la telefonata non finisce bene: il padre lo accusa di non essergli vicino.
Il tunisino cerca una fotografia tra le sue vecchie cose per capire chi possa averlo accusato e ne trova una scattata anni prima alla fine di una partita di calcetto: corrisponde al ritaglio che gli ha mostrato l’ispettore. Yusef capisce quindi che ad accusarlo deve essere stato uno degli altri: a tutti i membri della squadra infatti ne era stata data una copia. Yusef allora, senza dire nulla ad Anna, decide di andare a Milano per “ritrovare qualche amico” ma non è così semplice: il palazzo è stato sgombrato.
Anna appena finisce il suo turno prova a chiamarlo ma senza esito. Poi prova in ufficio e la segretaria la informa che Yusef non si era fatto vedere in ufficio e che non c’era stata nessuna riunione.
Anna e Yusef, la prima puntata
Una volta rientrato in casa, Anna arrabbiata gli chiede delle spiegazioni. Yusef le confida cosa è successo: “A Milano sette anni fa sono stato fermato dalla Polizia, non avevo i documenti e ho inventato un nome a caso. Qualcuno ha fatto il mio nome falso perché fossi accusato e ha anche dato la mia foto, legandomi alla camorra. Niente di tutto questo è vero” si difende il tunisino. Lei ovviamente gli crede.
Nella foto trovata da Yusef c’è anche una donna con cui l’ingegnere ha avuto una storia. Anna e Yusef cercano di fare il punto della situazione, escludendo alcune persone ritratte nell’immagine e poi vanno a lavoro, ma con la testa sono altrove.
Yusef in modo particolare a lavoro si scontra con un suo collega che non sembra essere particolarmente contento dei suoi successi. Anna dal canto suo domanda alla sorella di Yusef di rileggere le lettere che il fratello le mandava durante la sua permanenza a Milano e le chiede di mandarle per email una lista dei nomi delle persone di cui fa cenno. Yusef se la prende e diventa aggressivo: la lite viene interrotta dalla vicina, Chiara, che chiede l’automobile in prestito.
L’indomani mattina un poliziotto arriva con un decreto di espulsione: Yusef ha 15 giorni di tempo per lasciare l’Italia.
Anna e Yusef decidono di andare da un avvocato (figlia di un’amica della madre di Anna) ma le speranze sembrano essere poche. Intanto in commissariato arriva anche Borghetti, il datore di lavoro di Yusef e l’ispettore gli consiglia di estraniare il ragazzo dal progetto del ponte. “Qualcuno mi ha messo in mezzo, non so chi mi sta accusando né perché” dice Yusef ma Borghetti è furioso. “Sparisci da questo ufficio” gli grida contro.
Yusef ribadisce la sua estranierà alle accuse, dice di voler continuare a lavorare al progetto, chiede tempo, fino a quando il suo capo non si “ammorbidisce”. “Dimostra che sei innocente e ci metteremo una pietra sopra; ma fino a quel momento non ti voglio più vedere” gli dice Borghetti che non lo licenzia ma lo manda in ferie.
Anna e Yusef, la prima puntata
Anna ha un brutto scontro con sua madre, alla quale è costretta a raccontare dell’incontro con l’avvocato: “Non ce la faccio più dei tuoi pregiudizi” le dice. “Yusef non ti piace e non ti piacerà mai”. Il nervosismo poi si accumula anche a lavoro.
Poi chiama Yusef il quale gli mente ancora una volta sul suo lavoro; Anna chiama Borghetti e si fa raccontare tutto poi affronta il compagno: “Sei un bugiardo” lo accusa Anna. “Mi hai mentito anche su Jasmine. Ero incinta di quattro settimane quando ti hanno scattato quella foto. Io non riesco più a crederti” gli dice.
L’avvocato chiama Yusef: a denunciarlo è stata propria Jasmine. Le ultime notizie su di lei risalgono a due mesi fa dalle parti di Castel Volturno.
Anna e Yusef si mettono sulle sue tracce. Un uomo dice loro che Jasmine è ancora a Castel Voltuno e gli dà appuntamento l’indomani alle 4 del mattino: prima però gli consegna abiti dismessi e gli consiglia di lasciare Anna in motel. Sul luogo dell’appuntamento arriva un uomo che cerca lavoratori, molto probabilmente in nero: Yusef riesce a farsi prendere e a stringere amicizia con un altro immigrato al quale chiede un posto per dormire. A fine giornata si ritrova così in uno stabile pieno di profughi dove trova Jasmine: “Grazie per quello che mi hai fatto. Perché gli hai dato la mia foto?” incalza subito Yusef. “L’ho fatto per salvare il mio uomo. Non sapevo niente di te, lui mi avrebbe ucciso” gli dice la ragazza per difendersi. Yusef nel frattempo sta registrando la conversazione con il cellulare.
Yusef le chiede di ritrattare, lei sembra accettare ma poi in tribunale non si presenta. L’espulsione è stata confermata. I due precipitano nello sconforto, specie Anna quando vede Yusef andare via.