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Parigi-Berlino: “Quote migranti obbligatorie” | Praga-Bratislava: “Sono inaccettabili”

L’Alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, interviene sull’emergenza migranti e spiega che servono “misure urgenti e coraggiose, l’Europa sta affrontando il più grande afflusso di rifugiati degli ultimi decenni”. Guterres esorta quindi l’Ue a mettere in atto un “programma di ricollocazione di massa” con la partecipazione obbligatoria di tutti gli Stati membri: un intervento per un numero stimato di circa 200 mila rifugiati.

Il premier ungherese Orban intanto critica l’Ue e la bolla come “incapace” e attacca Berlino, che replica: “La Germania fa quello che deve”. Intanto la cancelliera tedesca e il presidente francese si sono schierati contro il premier britannico Cameron dicendo sì al meccanismo permanente e obbligatorio di quote per i migranti. La Commissione Ue avverte: “Sanzioni a chi li rifiuta”.

Sul tema dell’immigrazione l’Europa arriva spaccata in due al vertice informale dei ministri degli Esteri di Lussemburgo. Se da una parte Italia, Francia e Germania premono per “agire in modo decisivo e conforme ai suoi valori” con un documento che chiede di rivedere il sistema d’asilo, il fronte contrario alle quote di ridistribuzione (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) resta compatto.

Francois Hollande e Angela Merkel “hanno deciso di trasmettere fin da subito proposte comuni per organizzare l’accoglienza di rifugiati e una ripartizione equa in Europa”. Lo ha reso noto l’Eliseo dopo una conversazione al telefono tra i due leader sull’emergenza migranti.

I ministri dell’Interno ceco e slovacco, Milan Chovanec e Robert Kalinak, hanno invece dichiarato di respingere le quote Ue. “Non risolvono niente e non è chiaro come siano calcolate nè cosa debbano fare le autorità locali per trattenere i profughi diretti in Germania”, ha detto Chovanec a Praga prima della conferenza V4 sull’immigrazione. “Per noi sono inaccettabili”, ha aggiunto Kalinak.

Nell’elaborare la proposta per un meccanismo di ricollocamenti intra-Ue permanente, da attivare in situazioni di crisi, secondo quote obbligatorie, la Commissione Ue sta ragionando sulla possibilità di prevedere l’opt-out per i Paesi che non vogliono partecipare, ma accompagnato da sanzioni. Lo riferiscono fonti europee che parlano di una proposta di 120 mila ricollocamenti in aggiunta ai 40 mila già pianificati per Italia e Grecia.

Per la Gran Bretagna i maggiori responsabili dell’emergenza migranti sono “il presidente siriano Assad, i macellai dell’Isis e le bande criminali che trafficano esseri umani”. Lo ha affermato il premier David Cameron respingendo le critiche secondo cui il suo governo non sta facendo abbastanza per accogliere i profughi. “La soluzione – avverte – non è accogliere più profughi, ma risolvere i problemi in Libia e Siria”. Il primo ministro inglese ha inoltre assicurato che la Gran Bretagna accoglierà migliaia di migranti siriani in più, direttamente dai campi profughi dell’Onu.

L’Italia d’altro canto auspicava da mesi un approccio europeo sul tema immigrazione, posizione questa ribadita dal premier Renzi. “Quella dell’immigrazione “non è solo un’emergenza, continuerà a lungo. Serviranno mesi e richiede un approccio europeo”. Lo dice il presidente del Consiglio  in una conferenza stampa con il premier maltese Joseph Muscat a Firenze. Renzi ha poi parlato del bimbo siriano morto la cui foto shock ha scosso il mondo: “Le immagini che vediamo stringono il cuore e strapazzano l’anima. Lo dico da padre. L’Europa non può perdere la faccia”.

“Abbiamo pronto un piano in caso di emergenza, che prevede varianti di 5mila, 20mila e 30mila profughi, in gran parte siriani ma anche eritrei, da accogliere in Polonia”. Lo ha dichiarato Rafal Rogala, numero uno dell’Ufficio nazionale immigrazione polacco, istituzione direttamente dipendente dal ministero degli Interni. Intanto, l’Alto commissario Onu per i rifugiati ha reso noto che la Gran Bretagna aprirà le porte per “4mila profughi in più”.

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