I pazienti che ne hanno diritto stanno ricevendo i “superfarmaci” contro l’epatite C, anche se con qualche rallentamento, ma alcune Regioni stanno terminando i fondi a disposizione, e c’è il timore che non riescano a far fronte alle richieste da qui a fine anno. Lo ha affermato Ivan Gardini, presidente dell’associazione di pazienti Epa C onlus, a margine di un convegno sul tema organizzato da Abbvie.
“Entro fine anno con questo ritmo potremmo arrivare a 20-25mila pazienti trattati, che erano quelli preventivati – ha spiegato Gardini -. Ci preoccupa però il fatto che diverse Regioni sono già al limite del budget, potrebbero non avere risorse per i pazienti da qui a fine anno se non arriveranno i soldi del Fondo Nazionale di cui il ministro Lorenzin ha firmato da poco il riparto. Ci sono state in questo periodo molte segnalazioni, soprattutto da Umbria e Piemonte, ma siamo riusciti a risolvere l’80% dei problemi che ci sono stati segnalati”.
Il Fondo per l’innovazione, che contiene le risorse per trattare i pazienti più gravi fino all’anno prossimo, va difeso dagli ‘attacchi’, ha sottolineato Gardini. “In diverse occasioni le Regioni hanno cercato di ‘dirottare’ le risorse – ha spiegato -, invece va confermato e se possibile rimpinguato, per permettere di curare più persone, visto che già ora molti si stanno informando su come andare a comprare il farmaco in India o in Egitto. Noi pazienti siamo pronti a reazioni molto dure se mancheranno i fondi”.