Grand Hotel – Seconda puntata
Pietro e Adele hanno deciso di indagare sulla presunta morte di Caterina dopo aver trovato i vestiti della ragazza sporchi di sangue. Adele porta Pietro in un punto del lago in cui, quando le acque si ritirano, si forma come una piccola spiaggia. Pietro trova un bottone di una delle divise dell’albergo: “E se fosse stata Caterina a strapparlo?”.
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Intanto il cadavere di Jijì, la prostituta che frequentava Jacopo, è stato ritrovato sulle rive del lago. La notizia ovviamente si diffonde presto in albergo e Adele ne parla con il fratello, il quale riflette sul fatto che forse, a causa delle dinamiche della loro famiglia, è incapace di amare.
Pietro segue Adele nella serra, il posto che il padre della ragazza amava di più e che aveva riempito di fotografie. Pietro le dice che il bottone che hanno ritrovato è della divisa di Angelo il quale però gli ha anche detto che quando ha avuto la divisa il bottone già mancava.
Per indagare sull’omicidio di Jijì vengono chiamati l’ispettore Venezia, appena trasferitosi da Vienna, e il collega il dottor Gadda. L’agente Arturo Parini li va a prendere in stazione e il primo impatto non è dei migliori…
Marco indaga sul cameriere che è entrato nella stanza dell’ospite della struttura senza bussare: chiunque sia stato ho perso una fotografia. Convocati tutti i camerieri nessuno dice nulla; poi però Angelo decide di autodenunciarsi e dichiara di aver trovato quella fotografia nella camera di Anita dietro il letto. Si tratta dell’ennesimo favore che il ragazzo fa a Pietro.
Pietro nel frattempo decide di tornare al lago: questa volta è Adele a seguire lui. I ragazzi però da lontano vedono la polizia e decidono di non proseguire. Intanto l’ispettore Venezia trova una bottiglia di un liquore molto costoso vicino il luogo del ritrovamento del cadavere di Jijì.
Adele si ricorda che in albergo esiste uno schedario in cui viene appuntato tutto sulle divise del personale: nella scheda di Angelo trova scritta una nota in cui si evince che ad indossare l’uniforme prima del cameriere è stato Romeo, l’addetto al ricevimento. Lo schedario si trova nell’ufficio di Marco: l’uomo della sicurezza del direttore lo informa che Adele era entrata ma niente pare essere sparito. Tra la posta Marco trova una lettera con un ricatto: “Paga se non vuoi che si sappia che fine ha fatto Caterina“. Marco Testa non ha dubbi e dice al suo tirapiedi che bisogna pagare e soprattutto bisogna capire chi è a conoscenza della storia di Caterina.
Anita è stata licenziata; Angelo le chiede cosa è successo e lei gli racconta che è incinta. Anita, sapendo di poter giocare sui suoi sentimenti da bravo ragazzo, gli chiede aiuto. Angelo va dalla madre e le chiede di far riassumere Anita, mentendo: il ragazzo le dice che il figlio è suo. Rosa allora va a parlare con donna Vittoria la quale chiede di vedere Anita: “L’aiuterò io, proprio come ho aiutato te in passato”.
Adele informa Pietro delle sue scoperte: Romeo è stato promosso a concierge poco dopo la sparizione di Caterina. Nel frattempo Anita va a parlare con donna Vittoria: “Vuoi rovinarti e sposare quel poveraccio di Angelo? Ti faccio una proposta: dammi il bambino. Gli troverò un’ottima famiglia che ti ricompenserà come meriti”. “Mi affido a lei” le dice la cameriera.
Pietro affronta Romeo e gli chiede del bottone della divisa perso al lago: “Mi hanno mandato a riparare il pontile, forse l’ho perso allora” gli dice. Pietro lo guarda ma non gli chiede altro. Anita ringrazia Angelo del suo gesto con un bacio. “Il fatto che questo bambino non sia mia non è detto che non possa diventarlo. Io sarei pronto a crescere questo bambino insieme a te e a sposarti se vuoi” le dice Angelo confessandole quello che prova.
Angelo racconta a Pietro che lui e Anita aspettano un bambino. Lui vorrebbe regalarle un anello ma non ha soldi a sufficienza; Pietro allora decide di infilarsi in un combattimento clandestino: “Io lotto e tu scommetti su di me!”.
Al Grand Hotel invece Marco chiede ad Adele come mai fosse entrata nel suo ufficio e lei gli risponde che era solo per rivedere dove passava le giornate sue padre. Adele trova sulla scrivania la lettera del ricatto: Marco le dice però che non è stata indirizzata a lui.
Adele subito dopo va a cercare Pietro e lo trova pieno di ferite che inizia a medicare. “Credo che sia successo qualcosa a tua sorella, Marco ha ricevuto una lettera anonima” gli dice. “Marco mi ha detto che sta coprendo qualcuno ma non mi ha detto chi è; però possiamo andare dove porterà i soldi del ricatto”. Pietro le dice che ha intenzione di andarci da solo ma lei non ne vuole sapere e si danno appuntamento per l’indomani.
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Fatta l’autopsia sul cadavere di Jijì il medico trova un frammento dell’arma del delitto, probabilmente un coltello, tra le costole. Si tratta di oro: solo al Grand Hotel si possono trovare coltelli d’oro. L’ispettore si precipita alla struttura e scopre che nel caveau manca una delle posate: tutti gli ospiti dell’albergo sono costretti a non uscire. Pietro chiede ad Angelo di nascondere la divisa di Caterina prima che la polizia inizi le perquisizioni.
L’ispettore Venezia chiede a donna Vittoria dove sono le copie delle chiavi. La proprietaria dell’albergo prende il suo cassetto con le copie e rimane sgomenta: manca la chiave della camera numero 100. Raimondo allora dice all’ispettore che tutti i camerieri a turno lucidano la posateria l’ultimo è stato Pietro.
Grand Hotel – Seconda puntata
L’ispettore va a parlare con Pietro e chiede di poter perquisire la stanza. Nonostante il divieto, Pietro riesce a lasciare l’hotel per andare alla serra dove aveva appuntamento con Adele ma lei non c’era già più. Intanto al Grand Hotel un cane fiuta il sangue e trova dentro un mobile la divisa di Caterina. Donna Vittoria su tutte le furie va da Marco e gli dice che sa dei soldi che ha rubato. Lui le dice del ricatto e lei gli intima di risolvere il problema una volta e per tutte: “Non puoi più fallire”.
Adele da lontano vede l’uomo di Testa consegnare i soldi nel luogo stabilito: ma l’uomo viene aggredito da una figura misteriosa e Adele si fa più vicina. Anche lei viene colpita ma per fortuna è in arrivo Pietro: i due per poco non si baciano. Pietro nella corsa per andare incontro ad Adele sembra che pesti qualcosa, perso tra l’erba, un gemello d’oro.
Intanto l’ispettore riceve una lettera anonima in cui c’è scritto che quella notte Jijì era con Jacopo. Durante la colazione, Romeo mette in un fazzoletto delle cose da mangiare e si allontana. Pietro vorrebbe parlare con Marco ma viene intercettato da Adele la quale difende il suo ex fidanzato sostenendo la sua innocenza.
Adele subito dopo affronta Marco e gli dice che vuole sapere la verità. Lui le dice che la lettera di ricatto era indirizzata a Jacopo: “Penso che ci sia qualcuno che sta ricattando tuo fratello per denaro”. “Io il ricattatore l’ho visto, indossava una mantella dell’hotel” gli dice Adele. Tornando indietro, Adele trova sull’erba il gemello d’oro.
Nel frattempo Rosa parla con Anita e l’accusa di aver plagiato Angelo e di non essere la donna giusta per suo figlio. Dopo la discussione, in un cassetto della stanza di Jacopo trova un coltello d’oro. Al Grand Hotel è tempo di visite: arriva la marchesa Elsa Von Raben, la madre di Rodolfo. La cameriera personale della marchesa non perde tempo e appena arrivata si apparta con Jacopo. Ma l’ispettore Venezia interrompe la “rimpatriata”…
Olimpia invece deve continuare la finzione davanti alla suocera e al marito, ma la marchesa sembra aver capito che c’è qualcosa che non va.
Grand Hotel – Seconda puntata
L’ispettore Venezia decide di parlare con Jacopo che sembra essere l’ultimo ad aver visto viva Jijì. Lui dice che era alla taverna con Pietro e il ragazzo sostiene il suo alibi. L’ispettore, una volta solo con Pietro, gli dice che sa di averlo visto al lago e che non gli conviene proteggere il signorino Alibrandi. Poi gli chiede se sa qualcosa di una certa Caterina Neri e il ragazzo ovviamente, mente.
Adele mostra a Pietro cosa ha trovato nella vecchia rovina e lui riconosce subito l’oggetto. Si tratta di uno dei gemelli del padre del ragazzo: “Lo avevo dato a Caterina, era una delle poche cose di valore che avevamo”.
Rosa va a parlare con donna Vittoria e le racconta cosa ha trovato nella stanza di Jacopo. La donna decide di parlare con il figlio che però non ha idea di come sia finito tra le sue cose: “Qualcuno mi sta incastrando e tu mi devi aiutare. Quella sera abbiamo litigato, io l’ho lasciata al lago ma non l’ho uccisa” dice il ragazzo. Vittoria allora gli consiglia di nascondere il coltello tra le cose di uno dei camerieri stagionali.
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Olimpia non si sente bene e sviene: nella sua camera bussa più volte Rosa che la trova priva di sensi sul pavimento. Nel tentativo di rianimarla scopre che la pancia che indossa è finta.
Pietro sta facendo un ritratto ad Anita quando le mostra il gemello; la cameriera le dice che era di Caterina, al quale le aveva confidato che lo voleva regalare. “Quindi Caterina aveva qualcuno?” chiede Pietro. “Non mi ha mai voluto dire chi fosse” le risponde Anita.
Romeo sembra essere sempre più nervoso e al banco dell’accettazione pare nascondere qualcosa, in particolar modo non perde mai di vista un borsone. All’hotel arriva anche la polizia alla ricerca del coltello d’oro e lo trovano sotto un materasso.
Pietro chiede ad Angelo di indagare sui gemelli e il cameriere chiede a sua madre: “Questi sono di Romeo, Caterina gli aveva regalato dei gemelli”. Subito dopo la polizia arresta Angelo per l’omicidio di Jijì: il coltello era sotto il suo materasso.
Rosa si rivolge subito a donna Vittoria: “Farò di tutto per salvare mio figlio, sono pure pronta a dire la verità su Olimpia: l’ho soccorsa io quando è svenuta e il suo corpetto si era slacciato. Lei adesso è costretta a scegliere tra sua figlia e suo figlio”. Donna Vittoria fa la sua scelta e consegna Jacopo all’ispettore: “Finalmente è arrivato il momento in cui tu paghi per le tue colpe”. Lui va su tutte le furie, grida di essere innocente e chiede a sua madre: “Ma che hai in mente?”.
Angelo viene scarcerato e subito riferisce a Pietro quello che ha scoperto su Romeo. La marchesa nel frattempo vuole lasciare l’albergo e dice a suo figlio di guardare con più attenzione Olimpia, senza dirgli dei suoi sospetti.
Romeo si allontana dalla reception minacciando Adele con un fermacarte, subito dietro gli corre Pietro che racconta al collega di essere il fratello di Caterina e di voler sapere chi l’ha uccisa. “È stato Marco?”. “No, non è stato Marco“. Il direttore dell’hotel nel frattempo da una finestra a forma di oblo gli spara. Né Adele né Pietro riescono a vedere da dove è partito il colpo.
Al lago sono sparite cinque ragazze negli ultimi mesi. Per l’ispettore Venezia c’è ancora del lavoro da fare per scoprire chi c’è dietro questi delitti.