Strasburgo bacchetta l’Italia. La Corte europea per i diritti umani ha infatti condannato il nostro Paese per aver violato i diritti di 3 immigrati clandestini tunisini nel 2011. Salvati in mare, detenuti nel centro di Lampedusa ed espulsi in base all’accordo bilaterale con la Tunisia ma senza rispetto del diritto alla valutazione delle posizioni personali, dovranno essere risarciti con 10mila euro a testa.
E intanto è allarme sui numeri. Durante gli ultimi nove mesi, l’Italia ha accolto 116.127 profughi. Seguendo queste statistiche, entro fine anno, il numero dei migranti accolti nel Belpaese salirebbe a 167.739. 94.000 di loro sono ospitati in strutture statali. E secondo un documento nelle mani del Ministero dell’Interno, rivelato dal Corriere della Sera, si cercano 20.000 nuovi alloggi, divisi tra Sicilia, Lombardia e Lazio.
E il 14 settembre, l’Italia chiederà all’Unione Europea di innalzare le quote da distribuire e l’obbligo di accoglienza per tutti i Paesi membri dell’Unione. Toccherà alle prefetture attivare le procedure urgenti per reperire altri posti nelle regioni: negli alberghi, nei campeggi, nei residence, nei villaggi turistici che con l’arrivo dell’autunno si libereranno dai turisti, garantendosi ad ogni modo un’entrata economica.
Dal Viminale, Angelino Alfano, lunedì pomeriggio, ha chiarito la propria posizione: i centri di smistamento e il fotosegnalamento entreranno a regime non appena i migranti saranno distribuiti tra tutti gli stati dell’Unione. Dovrebbero essere 40.000 per Paese, come prospettato nei mesi scorsi da Juncker.
Adesso arriva la parte più difficile: i fondi. I 310 milioni di euro che l’UE ha messo a disposizione saranno infatti distribuiti in 8 anni. E non solo, quindi, si parla di tempi lunghi, ma la cifra risulta troppo bassa: secondo i calcoli, per affrontare il fenomeno serve almeno un miliardo di euro.