Papa Francesco ha tenuto in piazza San Pietro la sua centesima udienza generale mercoledì mattina. I temi sono stati quelli sviluppati nelle scorse settimane durante le riflessioni sui tempi della festa e del lavoro.
“Il lamento più frequente dei cristiani – ha detto Bergoglio – riguarda proprio il tempo: ‘Dovrei pregare di più… vorrei farlo, ma spesso mi manca il tempo’. Lo sentiamo continuamente. Il dispiacere è sincero, certamente, perché il cuore umano cerca sempre la preghiera, anche senza saperlo; e se non la trova non ha pace. Ma perché si incontrino, bisogna coltivare nel cuore un amore caldo per Dio, un amore affettivo”.
“Possiamo farci una domanda molto semplice – ha proseguito il pontefice – . Va bene credere in Dio con tutto il cuore, va bene sperare che ci aiuti nelle difficoltà, va bene sentirsi in dovere di ringraziarlo. Tutto giusto. Ma vogliamo anche un po’ di bene al Signore? Il pensiero di Dio ci commuove, ci stupisce, ci intenerisce?“.
In conclusione, il Papa ha spiegato quanto sia importante e fondamentale il tempo della preghiera: “Lo spirito della preghiera riconsegna il tempo a Dio, esce dalla ossessione di una vita alla quale manca sempre il tempo, ritrova la pace delle cose necessarie, e scopre la gioia di doni inaspettati. Delle buone guide per questo sono le due sorelle Marta e Maria, di cui parla il Vangelo; esse impararono da Dio l’armonia dei ritmi famigliari: la bellezza della festa, la serenità del lavoro, lo spirito della preghiera”.