Distrutto un monastero cattolico a Qaryatayn, vicino a Homs, da parte dei militanti dell’Isis. Si tratta di una località strategica della Siria, sulla strada che porta da Palmira verso la regione montagnosa del Qalamun, nella provincia di Damasco, al confine con il Libano. Lo ha riferito l‘Osservatorio Human Rights in Siria.
Nel video diffuso dal Califfato – in realtà una serie di fotografie in successione – si vede innanzi tutto la profanazione della chiesa, seguita dalla riesumazione dei resti di Sant’Elian – ucciso dai romani nel 285 – a chi il monastero era dedicato, e quindi la distruzione dello storico complesso, situato nel deserto siriano. Il monastero, considerato uno dei centri cattolici più importanti della Siria, era stato ricostruito a diverse riprese nel corso dei secoli e accoglieva ogni anno il 9 settembre in occasione della festa del santo, migliaia di pellegrini. Il responsabile del monastero, padre Jacques Mouraud, è stato rapito nel maggio scorso, probabilmente dall’Isis stessa.
Decine di cristiani rapiti sono inoltre stati trasferiti dai militanti in una delle roccaforti di Isis, nel regione nord orientale della Siria.
Per riprendere la zona di Qaryatayn, dove si trovano i più importanti giacimenti di gas del Paese l’esercito siriano ha tentato una controffensiva su larga scala ma senza successo. I militanti dello stato islamico rapirono 230 persone, comprese molte famiglie cristiane, quendo conquistarono Qaryatayn.
(Immagine di repertorio)