È tutto pronto per il Mondiale di atletica che prenderà il via domani mattina a Pechino, quando in Italia sarà notte. E sarà un’edizione tutta da seguire sia perché rappresenta l’ultimo grande tes prima dell’Olimpiade del prossimo anno a Rio sia perché è stata preceduta, nei giorni scorsi, dalla polemiche sul doping e dall’elezione del nuovo presidente della Iaaf, Sebastian Coe.
L’Italia si presenta ai nastri di partenza senza grandi pretese, consapevole delle proprie forze e falcidiata dai tanti infortuni. Purtroppo è rimasta a casa l’unica medaglia iridata dell’ultima edizione mondiale (Valeria Straneo, argento in maratona a Mosca 2013 e anche agli Europei di Zurigo della scorsa estate), tutte e tre le medaglie dell’ultima manifestazione internazionale assoluta (gli altisti Silvano Chesani e Alessia Trost, la mezzofondista Federica Del Buono, sul podio agli Euroindoor di Praga), l’unica medaglia dell’ultima edizione dei Giochi Olimpici (Fabrizio Donato, bronzo del triplo a Londra).
Ai nastri di partenza ci saranno comunque due campioni europei in carica, il maratoneta Daniele Meucci e la quattrocentista Libania Grenot, e diversi altri in grado di puntare a piazzamenti in finale. A cominciare dai saltatori in alto Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti, che, a parti invertite, hanno già compiuto un’impresa recente, il primo 1-2 in una gara di Diamond League (in luglio a Londra), per poi piazzarsi dalle parti del vertice della specialità, con Tamberi salito al 2,37 del record italiano).
Occhi puntati poi alle marciatrici Eleonora Giorgi ed Elisa Rigaudo, con quest’ultima che torna nello stadio che la vide bronzo olimpico nel 2008.
A Berlino 2009 gli azzurri rimasero a secco ma la manifestazione potrebbe rappresentare una conferma, anche solo a livello di piazzamenti, per i tanti giovani ai nastri di partenza.
Il ct Massimo Magnani nei giorni scorsi ha affermato che ognuno deve vincere la propria medaglia, sotto forma di piazzamento, miglioramento di prestazione, progresso. Sono anche queste le cose che andranno valutate, oltre ovviamente ai podi e ai finalisti.