Alexis Tsipras si è dimesso e ha annuciato le elezioni anticipate che con tutta probabilità si terranno tra un mese esatto, il 20 settembre. Il premier greco in un messaggio al Paese in diretta Tv ha affermato di avere la coscienza pulita e di essersi battuto per il suo popolo.
Tsipras ha detto che molto è stato fatto ma che i greci devono “ancora combattere ancora tanto, dentro il paese soprattutto contro la corruzione, l’oligarchia, l’evasione fiscale”. “Il popolo deve prendere il potere nelle sue mani, voi dovete decidere se siamo riusciti a portare il paese su una strada positiva, se siamo in grado di portare il paese all’uscita dal memorandum”.
La decisione del premier arriva dopo la spaccatura dentro Syriza, in seguito all’approvazione del terzo piano di salvataggio. Ma da Bruxelles arrivano nuovi avvertimenti: “È cruciale che la Grecia rispetti gli impegni presi verso l’Eurozona”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem alla tv olandese Nos.
“Ricordo che c’era ampio sostegno nel parlamento greco per il nuovo programma e il pacchetto di riforme – continua – spero che le elezioni porteranno a ulteriore sostegno”. Per la portavoce della Commissione Ue Annika Breidthardt, però, le dimissioni di Tsipras non devono spaventare.
“La Commissione Ue non è preoccupata per l’attuazione del terzo programma per la Grecia, che è già stato votato dal Parlamento greco, riforme incluse, che possono essere attuate a prescindere dalle elezioni – ha spiegato la Breidthardt – per noi non sono state una sorpresa, in seguito alle numerose telefonate tra il presidente Juncker, Tsipras e il presidente Pavlopoulos”.
Il premier greco gode ancora di una certo consenso nei sondaggi e l’esponente del partito di Tsipras Dimitris Papadimoulis anticipando in qualche modo la notizia delle dimissioni del premier ha detto: “Syriza, il governo e soprattutto Alexis Tispras sono molto più popolari tra la gente che in Parlamento e questo verrà provato con il processo democratico”.
Alcuni deputati di Syriza hanno scelto di passare all’opposizione, formare un nuovo partito “che si opporrà a Syriza con lo slogan del ritorno alla vecchia moneta e questo costringe il governo e il primo ministro a prendere l’iniziativa politica”, ha poi aggiunto. Ma tra i fuoriusciti non ci saranno l’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis e la presidente del Parlamento Zoe Kostantopulou.