Nuova luce sulla tormentata carriera di Syd Barrett, leader e autore geniale dei Pink Floyd. Uno studio condotto da Mario Campanella e pubblicato su Clinical Neuropsychiatry ha rivelato come Barrett non fosse schizofrenico. Il musicista, invece, pare soffrisse della sindrome di Asperger.
Analizzando il comportamento e le abitudini del fondatore del leggendario gruppo rock, Campanella ha riscontrato in Barrett un disturbo imparentato con l’autismo di cui manifestava i sintomi principali come il portamento ondulare, il bisogno di isolarsi e l’attrazione per la pittura. .
“La sinestesia, la sua passione per i colori, il portamento ondulante tipico degli aspergeriani, l’isolamento, l’attrazione per la pittura fanno propendere per l’ipotesi dell’Asperger – dichiara Campanella – L’Asperger può essere ad alto funzionamento sociale ma, nella fattispecie, fu complicato dall’uso di droghe e dalla co-presenza di un disturbo di personalità di cluster A“.
Da rifiutare, quindi, l’ipotesi della schizofrenia: “Del resto non vi è mai stata prova che Barrett fosse stato ricoverato in un ospedale psichiatrico, non ha mai ricevuto diagnosi di psicosi e i fenomeni allucinatori e deliranti citati nella sua biografia sarebbero ascrivibili al lungo periodo nel quale assunse stupefacenti”.