Sono ore di angoscia per parenti e amici dei tre sub scomparsi sabato scorso nel mare del Borneo, in Indonesia.
Sarebbe dovuta essere l’ultima tappa del loro viaggio, ma la piccola isola di Sangalaki si è trasformata in un incubo. Lo scorso 1 agosto erano partiti da Milano e stavano concludendo la loro vacanza. Alberto Mastrogiuseppe, 36 anni, la fidanzata Michela Caresani di 33e l’amico Daniele Buresta, di 36 anni (foto dai rispettivi profili Facebook) erano usciti in mattinata per una prima immersione con l’imbarcazione della ‘Derawan ocean dive’ (l’agenzia privata che aveva organizzato la giornata) guidata da Osland, un istruttore locale.
Insieme ai tre c’erano anche la 34enne web designer Valeria Baffé, fidanzata di Daniele Buresta, un turista piemontese e una turista 36enne belga.
Ed è proprio Valeria Baffè, così come riporta il Corriere della Sera, ad avere raccontato come è proseguita la giornata. Dopo pranzo, c’è stata una seconda sessione alla quale hanno partecipato Alberto, Michela, Daniele e il turista belga. Gli altri due turisti italiani erano rimasti invece in superficie per fare snorkeling. I tre amici milanesi hanno tutti il brevetto da sub anche se non avevano una grande esperienza dei mari dell’Indonesia. Come da prassi il gruppo avrebbe dovuto risalire in superficie circa sessanta minuti dopo l’immersione, ma così non è stato. Il solo ad aver fatto rientro verso la barca, a nuoto, è stato l’istruttore, che ha raccontato di aver perso i contatti con i turisti una volta risalito in superficie a causa della corrente.
Valeria Baffé, dopo le prime ore di ricerche, quando la barca ha fatto rientro in un atollo, ha dato l’allarme all’ambasciata italiana e alla Farnesina. E oggi la ragazza non ha perso le speranze: “Presto mi chiameranno e mi diranno che li hanno trovati e che stanno bene, non posso nemmeno immaginare di tornare a casa senza di loro. Sono lì che galleggiano assieme da qualche parte, lo so. Magari aggrappati a qualche scoglio. Erano attrezzati, avevano la muta, il giubbotto galleggiante. È l’unica cosa che può essere successa…».
Sabato il mare nella zona era in buone condizioni, anche se, come riportano alcuni media locali e come ha confermato la stessa Baffè, c’era il forte pericolo legato alle correnti che possono ‘allontanare’ i sub di parecchie centinaia di metri rispetto al punto dell’immersione. La guida “ha detto che l’immersione è andata bene e che lui li ha riportati su tutti – ha raccontato Valeria al Corriere – solo che le correnti in superficie erano così forti che si sono ritrovati lontanissimi dalla posizione iniziale dov’era la nostra barca”.
Ad alimentare le speranze di trovare in vita i tre ragazzi italiani, nonostante siano trascorse più di 24 ore, il soccorso di alcuni sub britannici che nel 2008 rimasero in balia delle onde per due giorni prima di essere salvati.