Lorenzo Toma, il 18enne deceduto domenica notte davanti alla discoteca “Guendalina” di Santa Cesarea Terme è morto per cause naturali. Lo ha annunciato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, comunicando i risultati degli esami tossicologici. Come già emerso dall’autopsia, Lorenzo era affetto da cardiomiopatia ipertrofica.
“Non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente né a livello di urine, né di sangue, né nel contenuto gastrico”, ha spiegato il magistrato.
La patologia di cui era affetto Lorenzo, cardiomiopatia ipertrofica, può causare una morte improvvisa, come aveva spiegato il medico legale che aveva effettuato l’autopsia, Alberto Tortorella. Pare che né il 18enne, né i suoi familiari fossero informati della malattia.
Una patologia “asintomatica” che è difficile da diagnosticare. “Abbiamo fatto una ricerca indirizzata esclusivamente alla eventuale presenza di sostanze stupefacenti o di tipo farmacologico ma non abbiano trovato niente, neanche in riferimento a un tempo passato. Gli esami biologici non hanno riguardato la presenza di alcol perché questo comunque non avrebbe inciso sulla morte”, ha precisato il procuratore. “L’alcol, essendo un vasodilatatore, avrebbe persino potuto procurare effetti postivi alla patologia di cui Lorenzo soffriva, una cardiomiopatia ostruttiva che spesso causa una morte improvvisa e che essendo asintomatica è difficile da diagnosticare”.
“Il fascicolo d’inchiesta aperto dal sostituto procuratore Stefania Mininni resta aperto in attesa che il medico legale termini la sua relazione con i risultati degli esami istologici”, ha concluso Motta.