La popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse, frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno, disponibili per il 2015.
È oggi l’Earth Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento della Terra. Da questo momento stiamo impoverendo il Pianeta, e immettendo in atmosfera una CO2 che non può essere assorbita. Quest’anno arriva ben quattro giorni prima di quando è successo nel 2014. È quanto emerge dai dati del think tank internazionale Global Footprint Network secondo cui per soddisfare la domanda umana servirebbero 1,6 Terre.
Il centro studi internazionale raffronta l’impronta ecologica dell’uomo, il suo consumo con le risorse naturali che il mondo offre. Col passare degli anni questo rapporto è sempre più sproporzionato, con il risultato che l’Overshoot Day ricorre sempre prima: l’anno scorso si è celebrato il 19 agosto, mentre appena 15 anni fa era agli inizi di ottobre. È il 1970, invece, l’ultimo anno in cui il consumo dell’uomo è stato pari alle risorse terrestri.
Secondo gli esperti, deforestazione, siccità, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera sono i costi che si pagano per questo sforamento ecologico.
Il riassorbimento delle emissioni di carbonio costituisce più della metà della nostra ‘domanda alla natura’. Secondo i ricercatori, se le emissioni proseguiranno al ritmo attuale, nel 2030 per soddisfare il fabbisogno dell’umanità serviranno due Terre, mentre se le emissioni globali fossero ridotte del 30% avremmo bisogno di una Terra e mezza.
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Il che sottolinea il fallimento delle ideologie progressiste (colonialismo predatorio) e la frettolosa bollature di culture ritenute reazionarie ma che avevano ed hanno ancora in se stesse i semi della saggia educazione alla scelta...
Se la siamo cercata!