Nuovo deprezzamento dello yuan per il terzo giorno consecutivo di un ulteriore 1% rispetto al dollaro. La People’s Bank of China ha fissato il cambio della valuta cinese a 6,401 contro la moneta Usa.
Mercoledì lo yuan aveva chiuso a 6,387. Il valore fissato dalla Pboc è quello medio intorno al quale può oscillare del più o meno 2%.
L’obiettivo della People’s Bank of China, che a partire da martedì ha guidato la più imponente svalutazione dello yuan degli ultimi 20 anni, “è quello di lasciare che sia il mercato a decidere il tasso di cambio della valuta cinese e la Pboc si asterrà da interventi regolari sul mercato dei cambi”. Lo ha sostenuto Yi Gang, vice governatore della Pboc in una conferenza stampa a Pechino.
La svalutazione dello yuan ieri ha mandato a picco le Borse europee. Oggi però, nonostante la nuova azione della Cina sulla propria valuta, le Borse in Europa rimbalzano, in scia alla chiusura positiva dei mercati asiatici. Londra sale dello 0,7%, Francoforte dell’1,6%, Parigi dell’1,7% e Madrid dell’1,3 per cento. A trainare i listini i titoli del settore auto e in generale una spinta arriva dalle trimestrali positive. Nestlè guadagna per esempio il 2,2% battendo le attese degli analisti sui conti del semestre