Sono giunti a Palermo i 373 migranti salvati ieri dopo il capovolgimento del peschereccio a quindici miglia dalle coste della Libia. I superstiti sono approdati nel capoluogo siciliano a bordo della nave militare irlandese “L. E. Niamh”. Con loro ci sono anche le 25 salme dei profughi che non ce l’hanno fatta.
Le operazioni sono state coordinate dalla Guardia costiera e le ricerche di altri corpi sono ancora in corso. L’allarme è scattato nella tarda mattina di ieri quando la Guardia Costiera di Catania ha ricevuto una chiamata da un telefono satellitare: i migranti hanno segnalato di essere a bordo di un motopeschereccio in ferro, partito dal porto di Zuwara.
Ai soccorritori hanno riferito di essere in 600 e di avere dei problemi con il motore. A svolgere le prime operazioni di soccorso sono state due navi della Guardia Costiera di Roma e la nave militare irlandese “L. E. Niamh”.
Il natante si sarebbe capovolto proprio quando le unità di salvataggio si sono avvicinate calando due scialuppe. Molto probabilmente, nel tentativo di mettersi in salvo, i passeggeri si sono spostati da un lato del peschereccio provocandone il rovesciamento.
Intanto non si arrestano gli sbarchi. Stamattina un altro barcone è stato soccorso a poca distanza dalla zona del naufragio: l’imbarcazione ha infatti lanciato l’allarme a 30 miglia dalla Libia, una quindicina di miglia a nord del punto dove ieri si è capovolto il barcone.