Nell’era del consumismo e nel periodo estivo aumenta la preoccupazione per gli anziani: un anziano su tre, infatti, consuma cibi scaduti anche più di una volta al mese, soprattutto latte e latticini. Spesso, poi, sulle loro tavole non mancano pietanze scongelate male, poca igiene ed eccessi alimentari, che aumentano il pericolo intossicazioni.
A lanciare l’allarme un’indagine condotta presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, presentata in occasione della Giornata per la Ricerca 2015. Dallo studio, che ha coinvolto circa 200 anziani con un’età media di 74 anni, emerge che le scelte alimentari dei “nostri nonni” non brillano per equilibrio e sicurezza.
Circa uno su tre ritiene di non nutrirsi in maniera equilibrata, in particolare a causa di un consumo eccessivo di zuccheri e di grassi. Il 40% dell’intero campione non prende visione dell’etichetta per valutare la composizione nutrizionale del prodotto e un intervistato su due (50%) dichiara di scongelare i cibi a temperatura ambiente prima della preparazione, esponendosi a rischi di intossicazioni che possono potenzialmente derivare da moltiplicazioni batteriche favorite dalla temperatura ambientale alta.
Sembra auspicabile, quindi, un maggior controllo da parte del medico di base. Del resto, se il 30% degli intervistati dichiara di ricevere informazioni sulla corretta alimentazione dalla televisione, da giornali e da internet, il 35% da medici specialisti, solo il 15% dal medico di famiglia.