La Campania, il Lazio e l’Abruzzo sono le tre regioni nelle quali si operava lo spaccio di droga che ha portato agli arresti di oggi.
I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di nove indagati, 4 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, ritenuti tutti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di fornitori africani, di nazionalità nigeriana, tunisina e tanzaniana, e pusher italiani residenti nelle varie province coinvolte.
Il traffico di eroina e cocaina da Castel Volturno nel Casertano arrivava nelle province di Salerno, Frosinone e L’Aquila.
Sono circa settanta le cessioni di droga documentate dagli inquirenti attraverso le intercettazioni telefoniche e i servizi di osservazione predisposti dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria e della stazione di Grazzanise tra l’agosto 2013 e il luglio 2014, arco temporale in cui sono avvenuti i fatti contestati.
Dalle indagini è emerso che lo stupefacente veniva tagliato e confezionato a Castel Volturno, dove le associazioni criminali africane, nigeriane in particolare, controllano da anni il business delle droghe pesanti; sul litorale casertano arrivavano pusher provenienti da vari territori che poi rivendevano la droga nelle piazze di spaccio di provenienza.