Diventa sempre più importante per gli anziani il possesso di un animale domestico. Lo dimostra il fatto che nel nostro paese il 39% degli over 65 convive con un cane o un gatto ed è disposto a spendere quasi 800 euro all’anno per prendersi cura dell’amico animale.
A rivelarlo sono i dati elaborati dall’Osservatorio di FederAnziani Senior Italia, che ha passato al setaccio usi e abitudini degli anziani in relazione al loro rapporto con gli animali domestici. L’indagine è stata condotta su un campione di 5.790 “over 65” e il 97% degli intervistati ha rivelato di ritenere molto importante la presenza dell’animale nel dare sollievo alla malattia o beneficio al proprio stato d’animo.
Si è anche stimato che il possesso di un animale domestico, unito ad una corretta alimentazione, produrrebbe quattro miliardi di euro di risparmi annuali per il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) nella gestione di alcune malattie croniche.
Inoltre, l’attività fisica legata al possesso di un animale contribuirebbe alla prevenzione e al contrasto delle patologie metaboliche e già la sola presenza di un animale da compagnia permette di ridurre l’ipertensione, in quanto efficace mezzo di contrasto della solitudine e della depressione che spesso caratterizza gli anziani soli.
Per quanto riguarda la triste pratica dell’abbandono degli animali, essa non sembra appartenere all’anziano: il 38% degli over 65 presi in esame è solito portarli con sé in vacanza; la metà li lascia nelle abitazioni di figli, parenti o amici; il 12% li lascia in strutture o hotel appositi per gli animali domestici. Mentre il 20% degli intervistati ha rinunciato a una vacanza perché la struttura di destinazione non accettava animali domestici.
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