Morrissey, l’ex cantante degli Smiths, sostiene di essere stato aggredito sessualmente da un membro dello staff della sicurezza aeroportuale del San Francisco International Airport. Come la voce di “Bigmouth Strikes Again” ha scritto sul sito True to You, la vicenda risalirebbe a lunedì 27 luglio, a quando cioè il musicista stava per imbarcarsi su un volo della British Airways diretto a Londra.
“Ho fatto tutta la solita procedura per la sicurezza in aeroporto, incluso il metal detector, ed era tutto andato bene. Nessun allarme, niente di strano“, ha scritto Morrissey. “Prima che potessi raccogliere la mia roba dai vassoi, un agente della sicurezza aeroportuale mi si è avvicinato e mi ha fermato, accovacciandosi davanti a me e palpeggiando il mio pene e i miei testicoli. Poi, se n’è velocemente andato via mentre un altro agente, più anziano, si faceva avanti”.
Il funzionario che ha “aggredito sessualmente” l’ex cantante degli Smiths sarebbe il manager generale della sicurezza: “Fortunatamente, ero scortato da due membri della British Airways Special Services, che sono rimasti orripilati dal maltrattamento, e mi hanno suggerito di fare le mie rimostranze”.
Stando a quanto ha scritto Morrissey, la star sarebbe inizialmente stata riluttante a fare rimostranza: “Ho chiesto se la cosa sarebbe realmente servita, visto che – come per ogni rimostranza contro un’autorità – le lamentele vengono raccolte in attesa che la vicenda vada avanti”. “Sono stati gli stessi impiegati della British Airways ad assicurarmi che una rimostranza avrebbe avuto la sua utilità, così l’ho compilata“.
L’agente di sicurezza avrebbe però smentito categoricamente quanto sostenuto dal cantante: “A parte un ‘Questa è solo la tua opinione’, il funzionario non ha commentato, anche se – visto che il pene e i testicoli erano i miei – la mia opinione significherà pur qualcosa. Quello che l’agente mi ha sottilmente detto è: ‘La tua opinione non conterà mai nulla agli occhi della legge’. Le parole ‘Questa è solo la tua opinione’ sono spontaneamente uscite dalla sua bocca, ancor prima che la mia domanda fosse posta. Sapeva di dovermi affrontare, sapeva di non poter essere sfidato, anche se – il cantante ne è piuttosto sicuro – quanto successo è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso“.
Morrissey ha comunque mandato la propria rimostranza contro l’agente: scarsa la fiducia nei provvedimenti contro l’aggressore. “Mi ignoreranno, e non ne sarò sorpreso. Se doveste trovarvi a passare per il San Francisco International Airport, aspettatevi un abuso sessuale da quelli che chiamiamo ‘agenti della security’, che dovrebbero occuparsi soltanto della nostra sicurezza”.
Mike England, un portavoce della Transportation Security Administration ha negato quanto sostenuto da Morrissey: “La TSA – ha riferito al Guardian – raccoglie tutte le rimostranze che riguardano la cattiva condotta dei propri dipendenti, e le prende tutte sul serio. Abbiamo riguardato i filmati a circuito chiuso, e la TSA ha potuto constatare che l’agente stava seguendo la procedura standard di perquisizione. Durante il controllo, se troviamo un’anomalia, passiamo a un secondo controllo, per assicurarci che il passeggero non abbia oggetti pericolosi addosso, nascosti nell’abbigliamento”.