I numeri sull’epatite sono ancora impressionanti, nonostante i progressi della ricerca siano notevoli. Un milione e mezzo all’anno sono il numero dei morti e circa 400 milioni sono le persone infette in tutto il mondo.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha invitato a “non abbassare la guardia” soprattutto nei casi di epatite B e C cronica, che da sole causano approssimativamente l’80% di tutte le morti per tumori al fegato.
Sempre secondo l’Oms, in Europa, i virus B e C provocano circa 400 morti al giorno. “Queste morti tragiche possono essere evitate fermando le nuove infezioni e migliorando l’accesso a test e trattamenti per le persone infette”, spiega Martin Donoghoe, del programma europeo Oms per la tbc e l’epatite. “Questo vuol dire – aggiunge – fermare le trasfusioni non sicure e le iniezioni pericolose, vaccinare i bambini contro l’epatite B e fare in modo che le persone più a rischio siano testate e ricevano i farmaci di cui hanno bisogno per tenere a bada l’epatite B e curare l’epatite C”.
L’European Center for Diseases Control and Prevention (Ecdc) ha reso noto che in Europa dieci milioni di persone hanno un’infezione cronica da epatite B o C, ma la maggior parte non ne è consapevole.