Così come richiesto dalla Turchia, il Consiglio della Nato si è riunito per discutere degli attentati terroristici sul suolo turco e della decisione di Ankara di lanciare attacchi aerei in Siria e Iraq.
Gli ambasciatori dell’Alleanza atlantica si sono riuniti a Bruxelles proprio su richiesta della Turchia che ha invocato l’articolo 4 del Trattato della Nato che prevede consultazioni nel caso in cui l’integrità territoriale e la sovranità in un Paese membro sia minacciata.
Fra gli alleati ci sono anche preoccupazioni che gli attacchi aerei turchi non siano indirizzati solo contro i militanti dello Stato islamico ma anche contro il Pkk, il Partito comunista curdo. Il rischio, si teme, è che si fermi il processo di pace, avviato con il cessate il fuoco fra il governo turco e i militanti curdi, rispettato dal 2013.
La tensione rimane altissima anche perché il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assicurato che Ankara “continuerà le operazioni militari contro l’Isis e il Pkk“.
L’annuncio arriva proprio nel giorno della riunione straordinaria della Nato chiesta dalla Turchia. Il “processo di pace con il Pkk – ha detto il presidente turco – non può andare avanti se continuano gli attacchi all’unità nazionale” turca.