La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha sequestrato società, fabbricati e rapporti finanziari per circa 11 milioni di euro all’imprenditore Francesco Grassia, 70 anni, arrestato nel 2000 e ritenuto legato alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi.
Grassia forniva appoggio logistico agli affiliati al clan, riscuoteva il pizzo, ne investiva i proventi e importava armi dalla ex Jugoslavia, tra cui a fucili a pompa, bombe a mano e mitragliatori silenziati.
Dalle indagini è emerso che negli anni Novanta una società facente capo all’imprenditore e ad altri sodali acquistò un complesso immobiliare, l’ex Fabbrica della Volpe ad Aversa, a un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato “proprio in forza – scrive la Dia – della capacità di intimidazione derivante dalla loro comune appartenenza al clan camorrista dei Casalesi”