La medicina difensiva costa 13 miliardi all’anno, va abbattuta: lo ha detto all’Ansa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Esami e visite inutili, prescritte a scopo “difensivo”, per prevenire i contenziosi, hanno un costo elevatissimo.
“Abbiamo calcolato – spiega la Lorenzin – che”, con questi costi, ogni cittadino annualmente paga “200 euro di tasse in più. Una cifra che invece potrebbe essere reinvestita, ad esempio, in prevenzione”.
L’altra puntualizzazione del ministro della Salute arriva in merito alle proteste dei sindacati medici, che secondo il decreto legge enti locali subiranno un taglio del salario a fronte di prescrizioni non necessarie: “È una sanzione che riguarda il salario accessorio. Si tratta di una forma di responsabilizzazione, e va a disincentivare l’abuso prescrittivo, che costa queste cifre enormi. Alle polemiche replico che ognuno deve rispondere alle proprie responsabilità e non c’è alcuna volontà persecutoria nei confronti dei medici”.
Le prescrizioni mediche, secondo il decreto che presto andrà a stabilire i loro criteri di validità, saranno oggetto di “valutazioni tecnico-scientifiche. Ci confronteremo con le società scientifiche. Bisogna fare le prestazioni giuste, e si può intervenire su tutte le patologie, soprattutto le croniche. Bisogna ridurre gli sprechi nella diagnostica estensiva e reinvestire sulla prevenzione“.