“Intendo ribadire il massimo impegno di tutti noi per restituire alla libertà e all’affetto dei propri cari i quattro tecnici italiani rapiti: Filippo Calcagno, Salvatore Failla, Fausto Piano e Gino Pollicardo. E l’impegno italiano resta massimo anche nei confronti di padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria nel luglio 2013″.
Si apre così il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, tenuto alla conferenza XI conferenza degli Ambasciatori che oggi è domani vedrà impegnati 134 capi missione sul tema “Diplomazia per l’Italia”.
Il Presidente ha sottolineato come rappresentare l’Italia all’estero oggi sia una missione “ancora più impegnativa” date le tante “incognite che caratterizzano lo scenario internazionale”.
“Non è accettabile l’atteggiamento rassegnato e fatalista – ha aggiunto Mattarella – che a volte prevale nelle istituzioni multilaterali, nei governi e nelle opinioni pubbliche, di fronte a una strage, a una pulizia etnica, a una repressione per motivi religiosi. Non possiamo rassegnarci all’impotenza, al distacco politico e morale che rischia di classificare come “normali” e “ineluttabili” fatti drammatici, che richiedono invece una adeguata reazione morale e politica. Costruire un nuovo ordine mondiale, e fondarlo su principi rispettosi della persona e delle comunità, è un’opera paziente, che richiede l’intelligenza della realtà e l’adozione di politiche lungimiranti”.
Mattarella si è soffermato anche sulla situazione “dei flussi migratori”: “La politica dell’immigrazione richiede intelligenza e visione: in gioco ci sono valori, sentimenti di solidarietà, ma anche equilibri economici e sociali. Aiutare chi chiede aiuto, salvare chi sta annegando o è in mano a organizzazioni criminali è un dovere elementare, umanamente irrinunciabile. Governare i flussi migratori richiede risposte articolate, compresa la cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi, e la necessaria azione di contrasto contro i trafficanti. Accogliere, per quanto possibile, e aiutare i Paesi da cui nascono i flussi migratori, anche per evitare che questi divengano sempre più imponenti e incontrollabili, è moralmente giusto ed è, inoltre, nell’interesse, immediato e futuro, dell’Europa”.
Un altro passaggio del discorso ha interessato i nostri due marò: “Il nostro è un Paese pronto a proteggere i propri cittadini e a investire sul loro futuro. Un Paese, intendo sottolinearlo anche in questa occasione, che continuerà a battersi, con determinazione, affinché Massimiliano Latorre possa restare in Italia e Salvatore Girone vi possa rientrare al più presto”.
Dopo aver affrontato anche il tema dell’Expo, il discorso si è così concluso: “I valori su cui si fonda la nostra Repubblica sono valori di pace, di umanità, di crescita sociale. Possiamo esserne orgogliosi e portarli nel mondo a testa alta. Sappiamo, senza retorica, che vi è bisogno di Italia in Europa e nel mondo”.