Via libera del Parlamento greco alla seconda tranche di riforme richieste dai creditori internazionali. Nel pacchetto sono comprese le modifiche al codice di procedura civile e l’adozione della direttiva Ue sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli enti creditizi per proteggere le banche.
Il sì della Grecia arriva lo stesso giorno in cui la Bce, ha aumentato la liquidità d’emergenza fornita alla Grecia (Ela) di altri 900 milioni. Anche se Tsipras recupera cinque voti dagli astenuti di Syriza, incluso quello dell’ex ministro delle finanze Varoufakis, durante il dibattito in Aula molti greci sono scesi in piazza Syntagma. Attimi di tensione con le forze dell’ordine: in serata alcuni manifestanti, dopo essersi coperti il volto con passamontagna e caschi, hanno lanciato verso le forze di polizia alcune bottiglie e bombe carta.
Il sì alla nuova tranche di riforme ha segnato anche un punto a favore del partito del presidente del Consiglio: 230 sì, 63 no, 5 astenuti, 2 assenti.
“Non abbiamo lottato per niente, abbiamo seminato e sono sicuro che vinceremo”, ha detto il premier greco prendendo la parola in Aula prima del voto. “Le forze conservatrici hanno avuto una vittoria di Pirro di fronte al popolo greco, ma hanno perso una cosa preziosa, la sensazione di governare l’Europa. Forse noi abbiamo accettato il compromesso perché non avevamo altre scelte, ma nessuno ci può attribuire l’appartenenza di questo programma”, ha aggiunto.