“Mi rifiuto di offrire le mie carni a famelici carnefici. Non posso dimettermi, tutti sanno che quella intercettazione non c’è”. Sono queste le parole che ha usato Rosario Crocetta intervenendo all’Assemblea regionale Siciliana.

“I falsi scoop non possono decidere le sorti del governo” ha continuato Crocetta, intervenendo in aula all’Ars. “Tutto questo passerà alla storia come una storia infame. Ho vissuto momenti terribili, giorni di pianto”, ha continuato. “È come se avessi rivisto un film diverse volte proiettato, l’attacco al presidente della Regione diventa l’attacco al popolo siciliano”.

“La richiesta di andare al voto è irricevibile” ha anche detto il governatore. “Ogni secondo della mia vita è documentato con prove, con rapporti di polizia e videoregistrazione, la mia vita privata è controllabile, secondo per secondo, e questo non lo auguro a nessuno”.

“Sono felice che le Procure siciliane abbiano smentito quelle accuse, oggi ho deciso di riprendermi il diritto alla parola per contribuire alla ricerca della verità”.

Rosario Crocetta, rivolgendosi ai deputati presenti in Aula ha chiesto perdono: “Non ci sto a chinare la testa ai potenti di sempre, a consegnarmi a una campagna denigratorio. Sono un uomo libero, lo sono sempre stato. Forse pago qualche ingenuità e vi chiedo perdono per questo”.

Il governatore ha concluso il suo intervento citando i versi di una poetessa, Lou Salomè: “Ti amo, vita, vita misteriosa. Non hai più gioie da darmi, donami il tuo dolore”. E ha aggiunto: “La mando sempre ai miei amici nei momenti più dolorosi della loro vita”.