Il sindacato di polizia Consap insorge per le frasi scritte su un profilo Facebook, in cui, afferma “si festeggia per i suicidi dei poliziotti”. La Consap ne chiede la chiusura immediata e la verifica di eventuali reati penali.
Questo il comunicato diffuso dalla segreteria nazionale del Consap.
“In un momento in cui le forze dell’ordine stanno piangendo molti dei loro appartenenti che si sono suicidati, su Facebook esiste una pagina a nome di Mauro Gentile (Libero) in cui si gioisce per i suicidi dei poliziotti. Sopra il post del suicidio del collega Socci di Siracusa c’è scritto “Questi sono i suicidi che vogliamo…non sentiremo la tua mancanza” con alcuni like. Poco sopra un altro post con la scritta: “Segnalatemi pure, tanto il VII Reparto di Bologna rimane sempre un covo di merde…suicidatevi tutti !”
“Ora, come pesante è stata la scure verso gli appartenenti alle forze dell’Ordine – continua il sindacato – che hanno usato male, o in maniera sciocca Facebook, così ci aspettiamo che il profilo facebook di questa persona venga chiuso e che la procura di competenza valuti- nel suo profilo lui dichiara di vivere ad Ancona- se ci sono spunti penali per quanto da lui pubblicato”.
“A quanto pare, dando un’occhiata al suo profilo facebook – si legge ancora nella nota -sembra che costui sia imputato al processo per i fatti avvenuti il 15 ottobre del 2011 al famoso corteo a Roma, dove alcuni manifestanti fecero danni per quasi 2 milioni di euro alla città, per il reato di devastazione e saccheggio. Gentile fu arrestato ad aprile del 2012 e da allora ha scontato quasi tre anni di detenzione tra carcere e arresti domiciliari. Recentemente anche la Corte di Cassazione ha confermato la sua condanna in Appello”.
“Una cosa è criticare, anche in maniera dure le forze dell’ordine- continuano dal sindacato di Polizia- un’altra cosa è inneggiare alla violenza contro di esse o gioire per il suicidio dei loro appartenenti. Crediamo che tutto questo sia indegno e speriamo un intervento immediato delle più alte cariche dello Stato, che sono quelle che, insieme ai comuni cittadini, vengono tutelate proprio dalle forze dell’ordine”.