Troppo tempo con lo smartphone in mano? Potrebbe essere una spia della depressione secondo alcuni studi. Ormai passiamo più tempo insieme al nostro smartphone che con gli altri, interagendo più con la tecnologia che abbiamo a portata di mano che con gli amici di una vita.
Un’esagerazione? No, forse una provocazione, che però non si allontana troppo dalla realtà e dal nuovo modo di vivere.
Uno studio della Northwestern Medicine sostiene che il nostro cellulare, incrociando i dati sui nostri spostamenti che vengono tracciati dal Gps può dirci se siamo depressi oppure no. Addirittura il telefonino sarebbe in grado di individuare i sintomi della depressione e la sua gravità.
Per gli studiosi più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato.
Indicatore fondamentale è anche ciò che facciamo durante la giornata: stare molto a casa può essere un segnale della malattia.
Una persona depressa, si legge nello studio pubblicato sul “Journal of Medical Internet Research“, trascorre in media 68 minuti al giorno al telefono, durante i quali (in linea teorica) dovrebbe evitare di pensare a ciò che non va, mentre chi non è depresso ha una media di 17 minuti.
Si può ipotizzare la depressione anche se il Gps dello smartphone indica che un individuo trascorre la maggior parte del tempo a casa o in pochissimi luoghi, mostrando una tendenza a isolarsi e la mancanza di motivazione ed energia per uscire.
I ricercatori hanno monitorato 28 persone, di cui la metà con sintomi depressivi, riuscendo a individuare chi ne soffriva con un’accuratezza dell’87%.