La lite, l’accoltellamento mortale, infine l’arresto. La polizia ha individuato e fermato l’uomo che lunedì sera ha ucciso a Messina, al culmine di un diverbio l’operaio 55enne Salvatore Li Fauci. Si tratta di Roberto Mangano, incensurato di 20 anni. Il giovane si è costituito dopo che i poliziotti lo avevano cercato sia nella sua abitazione che a casa della fidanzata.

A Mangano, gli investigatori sono giunti grazie alle testimonianze dei tanti presenti e alle telecamere di alcuni esercizi commerciali della zona. Il ragazzo, su disposizione del pm Anna Maria Arena, è stato accompagnato nel carcere di Messina-Gazzi e dovrà rispondere del reato di omicidio aggravato. Intanto si è fatta chiarezza sulla dinamica della tragedia.

Dopo le 18 sul viale San Martino, nella zona di Provinciale, Mangano avrebbe guardato di traverso La Fauci dopo essere stato costretto ad una brusca frenata dall’attraversamento del 55enne.

Ne sarebbe nato un battibecco e poi i due sarebbero venuti alle mani, fino a quando il ragazzo non ha estratto un coltellino dalla tasca e ha colpito al torace il 55enne che si è accasciato per terra sanguinante.

A quel punto Mangano, spiegano le forze dell’ordine, sarebbe andato nel bagno del bar più vicino a lavarsi le mani che si era ferito durante la colluttazione noncurante delle condizioni di La Fauci.

Successivamente, resosi conto della gravità dell’accaduto, il ragazzo si è dato alla fuga disfacendosi dell’arma. Inutile per La Fauci la corsa in ospedale, dove è morto in sala operatoria.