È dalla semplicità che il neo gioiellino della Juventus Paulo Dybala trae ispirazione per le sue grandi imprese. Una semplicità che adesso, dopo la felice parentesi palermitana, proverà a preservare anche nel prestigioso palcoscenico bianconero: “Da quando sono arrivato in Italia si parla sempre di soldi e non di come sono io. A Palermo hanno speso tanto e ho fatto vedere cosa posso fare e lo stesso farò qui”.
“Che effetto fa essere pagato così tanto? È emozionante, è una cifra alta, quindi mi fa piacere che la Juve abbia fatto questo investimento per me – dichiara in sede di presentazione – perché sicuramente crede in me e pensa che gli possa dare tantissimo. Sarà un cambio molto grande per me e la mia carriera arrivare in una squadra come la Juve, spero di poter crescere come giocatore e come persona, e diventare un grande calciatore”.
Da “La Joya” a “U picciriddu”: “Mi piace il soprannome che mi aveva dato un giornalista argentino, La Joya (il Gioiello ndr), è stato il primo. Il numero di maglia? Ho sempre giocato con il nove in carriera ma è occupato ed ho preso il 21, mi piace, è la mia età e lo hanno indossato giocatori importanti, è un bel numero. Zidane? È l’ultimo che lo ha indossato”.
“Il mio ruolo? Nel settore giovanile in Argentina giocavo dietro le punte, poi in prima squadra ho fatto l’attaccante vero, a Palermo ho giocato in tutti i ruoli d’attacco ma l’anno scorso da prima punta ho fatto più gol. Posso giocare in qualsiasi ruolo e mi devo adattare a quello che mi chiede mister Allegri. I miei idoli da piccolo? Sono sempre stati Riquelme e Ronaldinho”.
Inevitabili alcuni scomodi paragoni: “Quello che ha fatto Tevez qua è stato incredibile, ha vinto tantissimo, ha fatto tanti gol, due stagioni grandissime. Devo parlare con il mister e vedere cosa pensa lui del mio ruolo, dipende da cosa mi chiederà, ho fatto sia il trequartista che l’attaccante. La finale di Champions? Era la prima volta che andavo a vedere una partita di Champions e vedere la Juventus, la squadra dove avrei dovuto giocare io, è stato molto emozionante”.
“L’anno scorso la Juve ha fatto un anno incredibile, peccato che non abbia potuto vincere la Champions giocando contro una grande squadra. La cosa positiva è che la Juve possa fare ancora meglio quest’anno, vincere la Champions – spiega – Il campionato sarà difficile, tutti vogliono vincere con la Juve e sarà complicato giocare in ogni stadio, ma c’è una rosa molto forte con cui possiamo vincere e arrivare dove è arrivata l’anno scorso”.
Con Allegri il rapporto è ancora tutto da registrare: “Con Allegri ho parlato ma non di lavoro, mi ha dato il benvenuto. La squadra la fa lui, si rispettano le sue decisioni ma tutti dobbiamo essere pronti e tutti abbiamo voglia di dimostrare in campo il nostro valore”. Perché la Juve? “Già con il Palermo pensavo al futuro, quando mi hanno detto che la Juve mi voleva ho scelto, mi piace sempre vincere e penso che sia la squadra perfetta per iniziare a vincere”
“Morata è un esempio – ha detto l’attaccante argentino – Non è stato facile per lui all’inizio, ma poi ha dimostrato che è un grande calciatore e spero di poter fare un campionato come lo ha fatto lui l’anno scorso, segnare come lui e dare tante soddisfazione ai tifosi. La Serie A? Il campionato italiano non è facile, quando sono arrivato non è stato semplice adattarmi, ma a Palermo sono cresciuto”.
Le difficoltà sono ormai alle spalle: “In Italia ci sono tanti difensori di grande livello e per un attaccante come me non forte fisicamente è stato complicato. Ma la concorrenza ti fa migliorare, meglio così che rilassarsi essendo sempre titolare. La Juve ti fa stare sempre pronto e dare il massimo ogni giorno. Il mio sogno? Tutti abbiamo il sogno di arrivare in Nazionale”.
“Messi continuerà a giocare nella nazionale argentina, perché è il giocatore più forte al mondo e deve essere per forza lì – conclude Dybala – Sono un ragazzo tranquillo, mi piace stare a casa con la mia famiglia, giocare a biliardo, alla Playstation, bere il mate con mia mamma e miei fratelli. Non mi piace andare tanto in giro“.