Lo scandalo del calcioscommesse potrebbe avere effetti anche sul prossimo campionato di Serie A. Il Cagliari ha infatti inviato una lettera alla Procura federale nella quale richiede che i calendari della prossima stagione vengano bloccati in attesa dei provvedimenti che potrebbero essere presi nei confronti dei tesserati di A coinvolti nell’inchiesta di Cremona.
Il Cagliari fa riferimento soprattutto alla situazione dell’Atalanta di Colantuono, che potrebbe subire una pesante penalizzazione per responsabilità oggettiva e cambiare gli equilibri della classifica della passata stagione: gli orobici potrebbero finire dietro i sardi e dunque retrocedere al loro posto, favorendone il ripescaggio. Di seguito, il testo della lettera inviata alla federazione dal club sardo:
“Alla luce della notifica del 415 bis nei confronti di alcuni tesserati della serie A per alterazione di partite il cui esito sarebbe stato manipolato, è necessario che la Federcalcio prenda immediati provvedimenti. Esistono infatti fondate e rilevanti ragioni per revocare o mettere in dubbio la regolarità del campionato a cui la scrivente ha preso parte.
In particolare il coinvolgimento accertato dall’ordine requirente di alcuni tesserati di squadra della massima serie configurerebbe, ove le accuse fossero confermate, l’ipotesi di responsabilità oggettiva per illecito a carico del club. Tale ipotesi prevede la penalizzazione di punti in classifica del campionato 2014-2015.
Siffatto provvedimento produrrebbe la riscrittura della classifica finale. Per questo la Cagliari Calcio ritiene l’esito dello scorso campionato sub judice, sino al pronunciamento degli instaurando giudizi avanti gli organi giudiziali sportivi.
Si chiede pertanto di adottare ogni iniziativa opportuna anche e in via preventiva o di autotutela per preservare la regolarità del campionato nonché garantire il principio di afflittività nella corrente stagione. Prima fra tutte il congelamento della graduatoria finale, da ritenersi non definitiva. Senza dimenticare i danni commerciali, tecnici, sportivi e di immagine patiti dalla scrivente”.