Cinque persone tra Roma e Frosinone, sono state sottoposte a misure cautelari dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trionfale. Secondo gli inquirenti sono ritenute vicine a un sodalizio criminale dedito ai furti d’auto, prevalentemente Smart modello “Brabus”, e del loro successivo riciclaggio.
Tra gli arrestati anche il presunto autore del furto, nel dicembre 2014, della Smart del calciatore della Roma Daniele De Rossi. I veicoli, rubati secondo precise indicazioni di meccanici o autodemolitori, venivano immediatamente smontati ed i pezzi utilizzati come ricambi per riparare le auto di clienti che, all’oscuro di tutto, avevano commissionato lavori di carrozzeria o di meccanica.
Per questo motivo, sono stati sequestrati anche 2 garage utilizzati per lo smontaggio delle autovetture. Come altri sette già fermati durante l’attività investigativa, anche 4 delle 5 persone raggiunte oggi dai provvedimenti cautelari, erano già state arrestate in flagranza di reato nel corso dell’indagine.
Due garage utilizzati per lo smontaggio delle autovetture sono stati sequestrati, riuscendo a recuperare e restituire 11 veicoli. L’articolata attività investigativa, convenzionalmente denominata “Brabus Mania”, è stata coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dottoressa Roberta Capponi, e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale, gli stessi che avevano già concluso negli anni scorsi due operazioni simili denominate “Automarket” e “Supercar”.
L’indagine ha avuto origine a novembre del 2014, dopo il furto di un’auto avvenuto a Roma nel quartiere Cortina D’Ampezzo. Lavorando alle indagini su questo furto i carabinieri hanno appurato la responsabilità principalmente di 8 italiani, i quali avevano alimentato un sistema criminale completamente incentrato sul mercato delle auto rubate e nell’ambito del quale avevano un ruolo minore anche altre persone, arrestate o denunciate a piede libero a seconda delle responsabilità. Come se fosse un vero e proprio mestiere, ogni notte i principali indagati percorrevano le vie dei quartieri della Capitale alla ricerca di auto appetibili, in modo da soddisfare le richieste provenienti dalle carrozzerie e delle autofficine.
Le zone maggiormente colpite dai malviventi erano senza dubbio tutta l’area di Roma Nord ed il centro della Città, in particolare Piazza Augusto Imperatore e Corso Vittorio Emanuele. In queste vie, dopo aver individuato i veicoli in base al colore, all’anno di immatricolazione e ad altri dettagli di volta in volta richiesti, in pochi istanti le portavano via (utilizzando centraline sostitutive o blocchi chiave artefatti, come già riscontrato anche nell’ambito delle precedenti indagini, dirigendosi immediatamente presso nascondigli accuratamente individuati nel territorio di Roma Sud. Dopo qualche giorno, si provvedeva alla consegna ai vari committenti, i quali si occupavano dello smontaggio e del successivo impiego dei pezzi «ordinati» per riparare autovetture incidentate, lasciate in consegna alle officine o carrozzerie da ignari clienti. Le 5 misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 4 soggetti localizzati nella Provincia di Roma e 1 soggetto in quella di Frosinone.