Scatta la denuncia per un presunto caso di malasanità ad Avezzano. Un 53enne, Piero Concia, è morto per la perforazione dell’intestino dopo essere stato mandato a casa due volte dal pronto soccorso. A sporgere denuncia la moglie del paziente deceduto. I familiari di Concia chiedono alla magistratura di acquisire tutte le cartelle cliniche e le certificazioni del Pronto soccorso per accertare le reali condizioni che ne hanno provocato il decesso.
In pratica nell’atto di denuncia si chiede di accertare “se esistano responsabilità in tema di incuria ed imperizia da parte dei medici che sono gradualmente intervenuti” e che sin dall’inizio “non hanno saputo intuire e valutare la effettiva patologia sofferta” dall’uomo.
Dalle carte presentata dalla moglie emergerebbe, infatti, che l’uomo, paziente oncologico da circa quattro anni per ben tre volte nel giro di tre giorni, dal 2 al 5 luglio, trasportato dall’ambulanza, lamentando lancinanti dolori addominali, è stato visitato nel pronto soccorso dell’ ospedale. La prima volta è stato dimesso con una diagnosi di lombalgia, mentre la seconda con la prescrizione “di tornare il giorno successivo per consulenza sulla terapia del dolore”. La terza volta, dopo averlo sottoposto a Tac ed ecografia addominale, gli è stata diagnosticata la perforazione dell’ intestino e quindi sottoposto d’urgenza ad intervento chirurgico. Intervento in seguito al quale è morto.
Secondo quanto riportato nella denuncia – le prime due volte gli è stato assegnato il codice verde, trasformato, successivamente, in codice giallo per le insistenti pressioni dei familiari e dello stesso paziente. Nello stesso atto di denuncia i familiari di Piero Concia – i cui funerali si sono tenuti ieri nella cattedrale di Avezzano, con la partecipazione di centinaia di persone – hanno allegato tutta la documentazione rilasciata dal Pronto soccorso dell’ospedale.