La lettera inviata da Atene all’Esm contiene la richiesta di un prestito triennale per onorare le scadenze obbligazionarie e garantire la stabilità del sistema finanziario ellenico. Lo scrive Bloomberg che ha visionato il documento nel quale pero’ non verrebbe specificata alcuna cifra. In cambio del prestito triennale al fondo salva-Stati, la Grecia promette di varare una serie di riforme già la prossima settimana. Si tratterà di interventi sia sul fronte del fisco sia su quello delle pensioni. E’ quanto scritto nella lettera inviata dal nuovo ministro dell’Economia di Atene, Euclid Tsakalotos, all’Esm, che è stata pubblicata dal “Brusselsblog” del Financial Times.
Il premier greco, alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, ha fatto la voce grossa “Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo che non è di rottura con l’Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue. È un messaggio chiarissimo. I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo – ha spiegato – i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”.
“Se avessi voluto trascinare la Grecia fuori dall’euro non avrei fatto le dichiarazioni che ho fatto dopo il referendum, io non ho un piano segreto per l’uscita dall’euro e vi sto parlando davvero con il cuore in mano – e aggiunge – chiedo un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi. Tsipras chiede solidarietà “come fu per la Germania nel 1953, dopo la guerra”.
Pronta la risposta del leader del Ppe Manfred Weber, vicino alla cancelliera Angela Merkel, intervenuto subito dopo il discorso di Tsipras “Con il referendum lei ha distrutto la fiducia in Europa. Lei ha un bilancio catastrofico, non rappresenta la speranza”.
Per la Grecia “la Commissione aveva proposto un programma pluriennale di prestiti per 35 miliardi di euro. È bene che si sappiano tutte le cose che sono state dette dietro quelle porte chiuse”, così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker all’Europarlamento.
“Non credo che la Grecia determinerà spostamenti enormi sull’economia reale italiana“. Così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi è intervenuto sulla crisi di Atene, precisando: “Influirà più a livello finanziario, quindi sullo spread e sull’andamento delle Borse”. Anche perché “la Grecia è il 2% dell’economia dell’Unione europea. Non sono più di tanto preoccupato. Sono convinto che se il buon senso esiste, Atene e l’Ue troveranno un modo di accordarsi”.
Continua il braccio di ferro, dunque, così come era prevedibile e intanto domenica si terrà un nuovo vertice, con tutti i 28 Stati membri. “Abbiamo solo cinque giorni di tempo per un accordo”, ha detto il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.
“La situazione è molto critica – continua Tusk – non possiamo escludere scenari cupi, nessun accordo domenica significa conseguenze per tutti perciò domenica dobbiamo discutere a 28, non solo Eurozona, dobbiamo consultarci anche su eventuali aiuti umanitari se servono”. “Tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione”, altrimenti le conseguenze comprendono “il fallimento della Grecia e delle sue banche”.
E questa mattina Tsipras, alla plenaria dell’Europarlamento, fa la voce grossa “Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo che non è di rottura con l’Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue. È un messaggio chiarissimo”.
Angela Merkel non vede soluzioni immediate. La procedura per richiedere gli aiuti è complessa, perché Atene deve concordare la lista di riforme prima di vedere l’esborso, che le serve entro il 20 luglio per evitare il default. “Vedremo domenica – dichiara la Merkel – la sfida sarà vedere se ci sono le condizioni per aprire i negoziati, Tsipras ha promesso entro giovedì un piano dettagliato”.
Secondo il premier Matteo Renzi “con un po’ di buona volontà l’accordo” sulla Grecia si può trovare. Bisogna “impiegare queste ore per arrivare a chiudere un accordo entro domenica”, ha detto il premier italiano al termine ell’eurosummit. Rispetto all’ultima volta non mi pare ci siano le condizioni per parlare “in modo strategico del debito” della Grecia. Il “clima non mi pare sia migliorato dopo il referendum. Tsipras ha tutto interesse a fare una proposta di buon senso”.
Intanto, altri due giorni di chiusura per le banche greche, secondo quanto riferisce Bloomberg. Gli sportelli nel Paese resteranno sbarrati almeno fino a venerdì 10 luglio, come ha reso noto il ministero delle Finanze ellenico. Fino a venerdì resteranno inoltre in vigore i controlli sui capitali.