L’uscita della Grecia dall’Eurozona potrebbe avere conseguenze disastrose sul debito pubblico italiano. A rivelarlo sono alcune previsioni di S&P secondo le quali il Belpaese potrebbe dover fare i conti con 11 miliardi di euro di maggiori oneri sul debito. Sarebbe quinti l’Italia a fronteggiare l’aumento “più grande in assoluto” tra tutti i paesi della zona Euro.
Sempre secondo S&P, “gli effetti sulle economie dell’Eurozona si faranno sentire principalmente attraverso rendimenti più alti” da pagare sui titoli di Stato. Questo perché l’economia ellenica è “piccola e tradizionalmente più chiusa e gli effetti diretti sugli scambi commerciali risulterebbero così limitati”. Se si esclude Cipro (con il 19% dell’export diretto in Grecia nel 2013) solo la Macedonia (4,2%) e Malta (3,3%) “esportano più del 2%” in Grecia.
“Anche se le importazioni greche cadessero del 50% nell’anno successivo all’uscita di Atene dall’Euro – spiega S&P – l’impatto diretto sulla Germania, la Francia e l’Italia ridurrebbe il totale dell’export tra lo 0,3% e lo 0,5%” e con una perdita di Pil “per queste economie tra lo 0,2% e lo 0,3%”. Insomma, “il principale effetto” sull’Eurozona, e “specialmente sui Paesi periferici, si materializzerebbe attraverso i mercati dei capitali”.
Per l’agenzia di rating, “l’impatto più significativo consisterebbe nella reintroduzione di un premio legato al rischio valutario, in quanto l’appartenenza all’Eurozona non è più percepita come irrevocabile”. Da attendersi quindi “un picco iniziale nei rendimenti” dei bond sovrani “specialmente per quelle economie percepite dai mercati come fiscalmente più vulnerabili”. Ed è per questo che “l’Italia che affronterà le ripercussioni più grandi”.
Sul fronte delle finanze greche, invece, è l’Fmi a pronunciarsi. Secondo il Fondo monetario internazionale, cui le risorse finanziarie di Atene si sono ulteriormente deteriorate a causa della lentezza nel varo delle riforme economiche. Lo scorso anno si prevedeva un calo del debito al 128% del Pil, mentre ora il disavanzo è tornato a salire e sarà del 150% entro il 2020.
La soluzione per uscire dalla crisi? Per l’Fmi la Grecia avrebbe bisogno di nuovi finanziamenti per 50 miliardi di euro fino al 2018 per far fronte all’insostenibilità del suo debito. Ma, puntualizza il Fondo monetario internazionale, Atene “è preclusa dall’ottenere nuovi aiuti fino a che non avrà pagato in pieno i suoi arretrati col Fondo”.