Stati Uniti e Cuba apriranno le reciproche ambasciate a Washington e L’Avana. Il “nero su bianco” in una lettera indirizzata a Raul Castro dal responsabile della ‘sezione degli interessi’ Usa nell’isola, Jeffrey De Laurentis. Secondo il ministro degli Esteri de L’Avana la data fatidica sarà il 20 luglio.
L’apertura delle ambasciate, seguita a una lunga tornata di colloqui e negoziati tra Washington e L’Avana, rappresenta un passo in avanti fondamentale sulla strada del disgelo e per ristabilire le normali relazioni diplomatiche tra i due Paesi.
“Più di 54 anni fa gli Usa chiudevano la loro ambasciata a L’Avana. Oggi ristabiliamo le nostre relazioni diplomatiche con Cuba”: lo annuncia Barack Obama parlando di “passo storico” e “non è un passo simbolico”. Secondo il presidente americano “il Congresso deve agire sull’embargo su Cuba visto che non ha funzionato per 50 anni”. Obama annuncia poi che il segretario di Stato Kerry questa estate andrà in visita ufficiale a L’Avana.
L’ultimo passo verso un ritorno alla normalità tra i due Paesi era stato compiuto lo scorso 29 maggio, con l’annuncio del Dipartimento di stato americano della cancellazione di Cuba dalla lista nera degli stati considerati sponsor del terrorismo, dopo ben 33 anni.
Una decisione che era stata preceduta da tanti altri passi più piccoli che però tutti insieme hanno finito per rafforzare la fiducia tra le due capitali, che hanno finora sfruttato al massimo lo spiraglio che fu aperto dalla ormai storica stretta di mano tra Barack Obama e Raul Castro alle commemorazioni in Sudafrica per la morte di Nelson Mandela.
Ora, una volta riaperte le ambasciate, sarà molto più facile proseguire sulla strada di una normalizzazione delle relazioni non solo diplomatiche ma anche economiche, commerciali e turistiche tra i due Paesi. E affrontare la sfida più grande: quella della fine dell’embargo verso l’isola caraibica. Una decisione per la quale non basterà la volontà della Casa Bianca, ma che dovrà passare dall’approvazione del Congresso americano.