E’ stato condannato a 18 anni di reclusione e una multa di dieci milioni di euro il tunisino Khaled Bensalem, 36 anni, imputato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio volontario plurimo. La sentenza è stata emessa dal Gup di Agrigento Stefano Zammuto.
L’immigrato è stato ritenuto responsabile del naufragio, avvenuto a poche miglia da Lampedusa il 3 ottobre del 2013, costato la vita a 366 persone. Il giudice ha riqualificato le accuse in naufragio colposo e “morte provocata come conseguenza di un altro reato”. L’esclusione del dolo ha evitato una condanna molto più severa. La pena, peraltro, è ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato. Nel processo si è costituito parte civile solo il Comune di Lampedusa.
A tradire Bensalem sarebbe stato il colore della pelle. I sopravvissuti, quasi tutti eritrei e quindi molto più scuri di lui, interrogati dalla squadra mobile di Agrigento, lo avevano definito “white man”, uomo bianco. Il suo assistente, anch’esso tunisino, sarebbe morto nel naufragio.