La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 800 mila euro ad un imprenditore, Gianluca Favara, di 48 anni, al momento detenuto, ritenuto contiguo a cosche di ‘ndrangheta di Rosarno e Reggio Calabria. Il sequestro, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria, riguarda alcune società e beni mobili ed immobili. Favara, dopo un primo arresto nel 2011, è in carcere perché coinvolto nell’operazione “‘Ndrangheta Banking” del 2014.
In particolare, è stata sequestrata una lavanderia con sede legale a Rosarno, ed il capitale sociale ed aziendale della “Mi.Ro srl”. A Favara, in questo caso specifico, sono stati contestati i reati di usura, estorsione, lesioni, violenza privata ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, tutti aggravati dalla modalità mafiosa.
L’indagine ha accertato che un gruppo organico alla cosca “Pesce-Bellocco” di Rosarno e facente capo a Favara, facendo ricorso ad atti intimidatori anche violenti , abbia attuato un lento e graduale processo di aggressione del patrimonio mobiliare e immobiliare di imprenditori milanesi, agendo con condotte estorsive e usurarie. Favara nel dicembre del 2014 è stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni. L’accusa specifica che gli viene contestata è di avere svolto il ruolo di partecipe alla cosca Condello di Reggio Calabria nonché di essere stato stabilmente dedito alla gestione ed alla cura degli affari illeciti del gruppo criminale di appartenenza, con particolare riguardo al controllo di attività imprenditoriali, tra cui la discoteca “Il Limoneto” di Catona di Reggio Calabria.
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