Grecia, Tsipras ribadisce di votare NO | Junker: “Mancata volontà di concludere”

di Redazione

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Grecia, Tsipras ribadisce di votare NO | Junker: “Mancata volontà di concludere”

| mercoledì 01 Luglio 2015 - 11:45

La Commissione non avrà alcun contatto con il governo di Atene prima del referendum“. È quanto avrebbe detto Jean Claude Juncker alla riunione del Ppe, secondo quando riferiscono all’Ansa fonti parlamentari. “Ho dato mandato che nessun Commissario – avrebbe detto – intervenga su quesito, che riguarda politica greca”

E’ mancata la volontà di concludere” da parte del governo ellenico. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker lasciando il vertice straordinario del Partito popolare europeo sulla Grecia. Per Juncker infatti “la differenza tra le due proposte era solo di sessanta milioni”. “Non avrei voluto trovarmi in una situazione tra il sì e il no, avrei preferito un’opzione C, quella dell’accordo”, ha poi concluso.

Il premier greco Alexis Tsipras oggi ha ribadito di votare no al referendum di domenica prossima specificando che “non significa dire no all’Europa”.

“Mente chi dice che abbiamo piani per una Grexit” ha dichiarato in tv il premier Alexis Tsipras mentre  il ministro greco Yanis Varoufakis ha detto che occorre “negoziare un nuovo programma di aiuti perché il precedente è scaduto” sottolineando che “il referendum ha avviato una discussione in Europa su ciò che è sostenibile e ciò che non lo è”. La proposta dei creditori, ha poi aggiunto, era “da prendere o lasciare e abbiamo pensato che non ci sarebbe stata sostenibilità già dal giorno successivo”.

Per il presidente Jeroen Dijsselbloem, “ci sono poche prospettive di fare progressi”.

Il presidente francese, Francois Hollande, ha invocato oggi un accordo con la Grecia prima del referendum del 5 luglio, per evitare di sprofondare la zona euro “nel vuoto”.

Da Berlino continuano ad arrivare busche frenate: “Adesso non si può cambiare lo status quo: siamo in una situazione completamente nuova. La lettera non è una base seria”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.

Ancora più netta è stata invece la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Gli aiuti alla Grecia sono sospesi dopo che Atene ha unilateralmente abbandonato il negoziato, e ora bisogna aspettare l’esito del referendum”.

La Commissione sta facendo la valutazione preliminare delle richieste”, ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Dombrovskis. “Il referendum non è veramente valido perché si chiede di votare su un programma che non esiste più e su una proposta vecchia, quindi è più un segnale politico”.

“C’è sempre stata apertura da parte dell’Eurogruppo – continua Dombrovskis – sin da da novembre 2012 e questo è stato indicato alle autorità greche anche nei recenti negoziati”.

“La Repubblica ellenica è pronta ad accettare questo accordo tecnico con i seguenti emendamenti, addizioni e chiarimenti, nell’ambito di un’estensione del programma Efsf e del nuovo prestito Esm per il quale è stata avanzata richiesta oggi, 30 giugno”, si legge nella lettera di Tsipras.

Dal documento emergono ulteriori dettagli sulla richiesta greca di un nuovo salvataggio, tramite il fondo europeo Esm, da 29,1 miliardi di euro. Atene -riporta il FT – accetta l’intero impianto di riforma dell’Iva fatto salvo uno sconto del 30% per le isole greche“.

Il premier si dice anche pronto “alla riforma delle pensioni come chiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell’innalzamento progressivo dell’età pensionabile (prevista a 67 anni entro il 2022)”.

Anche il Papa è preoccupato dalle notizie sulla crisi in Grecia e “desidera far sentire la propria vicinanza a tutto il popolo ellenico”, in particolar modo alle famiglie. Il Santo Padre ha chiesto inoltre che “la dignità della persona” rimanga al centro di ogni “dibattito politico e tecnico” e delle “assunzioni di scelte responsabili”, come spiega padre Federico Lombardi, il direttore della Sala Stampa Vaticana.

 

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