Le grandi manovre, più o meno sotterranee, della Sicilia politica sono cominciate. Fra rumors e frecciate pubbliche si sta cercando di ricomporre un quadro politico completamente frantumato. Tre assessori sono andati via dalla Giunta nel giro di una settimana (35 assessori in due anni e mezzo): prima Leotta e Caleca, martedì è toccato alla Borsellino comunicare le proprie dimissioni non ancora formalizzate e adesso potrebbe lasciare la Giunta anche Linda Vancheri, espressione di Confindustria Sicilia, scelta da Crocetta nell’ottobre 2012 subito dopo l’insediamento. Un altro segnale – se confermato dai fatti – che insieme ai problemi finanziari gravissimi in cui naviga la Sicilia dà l’idea di come il Governo Crocetta sia vicino al capolinea.
Il Pd, fra riunioni di gruppo parlamentare e direzione regionale, deve prendere una decisione al proprio interno e le varie anime del partito di maggioranza non sono ancora pronte ad esprimere una linea comune. Il problema principale è: staccare o no la spina al Governo? Votare a ottobre o nella prossima primavera? Nelle ultime ore il deputato Fabrizio Ferrandelli ha parlato di mozione di sfiducia, l’ex capogruppo Antonello Cracolici ha sussurato di luci che si spengono, nessuno sembra più appoggiare – neanche a parole – l’operato del presidente Crocetta che però fa comodo a molti come parafulmine del malcontento popolare.
Fra le manovre sotterranee (per ora) c’è anche la scelta dell’assessore che andrebbe a sostituire alla Sanità la dimissionaria Lucia Borsellino. Il nome che circola – ma nessuno lo pronuncia ufficialmente – è quello dell’attuale rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla. Sarebbe un ritorno clamoroso visto che Lagalla fu assessore alla Sanità nell’ultimo Governo Cuffaro, dal 2007 al 2008, quando la Sicilia firmò il Piano di Rientro con Roma. Quello di Lagalla è un nome che piace ai renziani ma che troverebbe più di un appoggio anche in una vasta area del centrodestra, specie quella che fa capo al ministro Alfano. Insomma è più di un’ipotesi, anche perché Lagalla lascerà a breve l’Università dopo il doppio mandato (il 2 luglio si conoscerà il nome del nuovo rettore). Con ogni probabilità, se la Borsellino confermerà le dimissioni in settimana l’interim potrebbe essere assunto per alcuni giorni dallo stesso Crocetta.
Intanto oggi l’ex assessore siciliano all’Economia Gaetano Armao è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare antimafia presieduta da Nello Musumeci per riferire sull’esposto presentato in merito all’accordo stipulato tra l’assessorato regionale alla Sanità e il centro oncologico catanese Humanitas (leggi qui la storia): un’altra ferita aperta per il Governo regionale che avrà serie ripercussioni sulle politiche sanitarie e anche sotto l’aspetto finanziario.