La Svezia è per la prima volta nella sua storia campione d’Europa Under 21. Nella finale giocata all’Eden Stadium di Praga, gli scandinavi superano il Portogallo ai rigori per 4-3. La partita si era chiusa sullo 0-0 al termine dei supplementari, poi le parate di Carlgren su Ricardo Esgaio e William Carvalho consegnano il titolo alla Svezia.
Stavolta non c’è il biscotto come nel caso che è costato l’eliminazione dell’Italia. Svezia e Portogallo pareggiano ancora ma alla fine è fatale l’errore di Carvalho, il più costoso e dotato di talento degli uomini di Rui Jorge. I ragazzi di Ericson conquistano un successo storico in una partita con molta corsa e pochissimi tiri in porta. Nessuna delle due ha dominato, a tratti ha giocato meglio il Portogallo, in altri la Svezia: logico dunque il pari ai 90′ regolamentari. Il tecnico lusitano ha schierato il 4-3-1-2 contro una formazione scandinava brava ad affondare sulle fasce per approfittare dei cross per le torri svedesi.
La prima vera occasione all’8′ con una traversa colpita da Sergio Oliveira su punizione da fuori area. Poi succede davvero poco: la Svezia pensa più a bloccare che a proprorsi in avanti e lentamente la squadra di Ericson riesce ad addormentare il match. L’altra emozione giunge al 38′ quando una bella combinazione libera Joao Mario che fallisce un un rigore in movimento. Nella ripresa Ericson mette Baffo al posto di Hilander, infortunato, al centro della difesa ma nei secondi 45′ il brivido arriva da una conclusione al volo in mezza girata di Guidetti, che sfiora la traversa. Fa poco il Portogallo per vincere e anche se il tecnico lusitano cambia mezzo reparto avanzato, la musica non cambia. Si va ai supplementari ma per un pelo non sono gli svedesi a trovare il colpo vincente con Khalili. Ai rigori sbaglia prima il Portogallo con Ricardo Esgaio, subito dopo fallisce dagli undici metri anche Khalili ma Carlgren para il rigore decisivo a William Carvalho e la Svezia può alzare la sua prima Coppa al cielo.