Nuovo duro colpo dell’Isis nel Sinai. Si contano decine di vittime tra guerriglieri e militari. Per alcune ore sono state issate le bandiere nere dell’Isis in alcuni quartieri. Allerta anche in Israele. “Isis non è solo sul Golan, è anche in Egitto, vicino Rafah, vicino al nostro confine”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu.
Ancora provvisorio il bilancio delle vittime. Fonti militari precisano che “100 terroristi sono stati uccisi nel corso di bombardamenti delle forze armate a Sheikh Zuweid e che gli scontri proseguono“. Una fonte della sicurezza ha aggiunto che alcune “unità dei corpi delle forze armate della città di Ismailia (a Suez) sono stati inviati nell’area degli scontri”. Ma anche tra i militari si registrano pesanti perdite. Decine di soldati (fonti mediche dicono 17) sono morti nella difesa della città.
Il premier Ibrahim Mahlab ha affermato che “L’Egitto è in stato di guerra” e ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo di Hisham Barakt, il procuratore generale assassinato lunedì in un attentato al Cairo e per i “martiri” uccisi oggi in Sinai.
Preoccupazione per Israele così come dichiarato dal premier Benyamin Netanyahu”Isis non è solo sul Golan, è anche in Egitto, vicino Rafah, vicino al nostro confine”.
“Questo terrorismo – ha spiegato parlando con gli ambasciatori stranieri – è diretto da due differenti entità: l’Iran e gli sciiti radicali da una parte, e l’Isis con i sunniti radicali, così come da fazioni come Hamas”. E alcuni droni israeliani hanno sorvolato la cittadina di Sheikh Zuweid nel nord del Sinai e la frontiera israelo-egiziana. Secondo le fonti della sicurezza egiziana lungo tutta la frontiera con Israele è stato decretato lo stato di massima allerta, in particolare ai valichi di Rafah e al posto di confine di Al Oga.
Il gruppo Wilayat Sinai (Provincia del Sinai), affiliato allo Stato Islamico, ha rivendicato gli attacchi coordinati contro oltre 15 siti militari egiziani nel nord del Sinai.