È stato arrestato Mario Campailla, 53 anni, di Vittoria (provincia di Ragusa), per “violazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno“. A mettere in manette “Mariu ‘ù Checcu” – così l’uomo è noto nella malavita locale – è stata la squadra mobile della polizia di stato, in collaborazione con la Digos e il commissariato di Comiso.
Campailla è un pluripregiudicato, che ha anche fatto parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso. Questo lo aveva reso un “pericolo sociale”, e dunque destinatario della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. Senza dare particolare attenzione alle prescrizioni che gli erano state imposte – “rispettare le leggi, non dare ragioni di sospetto e vivere onestamente” – negli ultimi giorni aveva minacciato ripetutamente gli operai e il sindaco di Comiso, Filippo Spataro: stavano montando un palco in piazza Fonte Diana, a pochi metri dal bar che apparterrebbe alla compagna di Campailla, ma è in realtà gestito da lui.
Il pregiudicato voleva che il palco fosse montato in un’altra posizione della piazza, perché a suo dire, seduti sui tavolini del bar che gestisce, i suoi clienti avrebbero dovuto vedere gli spettacoli. Diversamente, a lui non sarebbe arrivato il profitto sperato. Sul palco dovrebbero svolgersi diverse attività d’intrattenimento, a spese dei commercianti della piazza: le minacce di Campailla verso gli operai avevano addirittura causato la sospensione dei lavori di installazione della struttura.
“Nonostante gli operai avessero tentato di far capire che non potevano montare il palco in modo diverso – scrive nel comunicato stampa la questura di Ragusa – Campailla non ha desistito, e ha continuato con il suo comportamento criminoso“, andando addirittura a bussare alla porta dell’ufficio del sindaco, a cui ha chiesto più volte perché il palco fosse montato in quella posizione. Spataro ha tentato di fare calmare il pregiudicato, spiegandogli quali fossero i motivi d’interesse pubblico che lo avevano portato a concedere l’uso del suolo pubblico: alla risposta negativa del sindaco di Comiso, Campailla ha cominciato a minacciarlo, dicendogli che una volta montato il palco in quella posizione, “avrebbe appiccato fuoco“, senza paura di tornare in galera.
Il sindaco non si è perso d’animo, e Campailla ha continuato a intimorirlo: prima la minaccia di “star attento a uscire di casa”, poi le telefonate a lui e al vicesindaco, e altri messaggi intimidatori come “Scanno tutti, non ho paura della polizia”. A quel punto, Spataro ha contattato le forze dell’ordine, spiegando cosa era successo e denunciando Campailla. La squadra mobile ha subito raggiunto il pregiudicato a casa, portandolo poi in carcere a Ragusa. Negli uffici della questura, il sorvegliato speciale ha continuato con le minacce: la sua “pericolosità sociale” è stata confermata quando Campailla ha detto che “non sarebbe finita così”. La cittadinanza è stata invitata dalle forze dell’ordine a denunciare altri eventuali atti criminosi commessi dal pregiudicato.