Che l’Italia sia salva dai rischi di un eventuale bis del default greco lo ha assicurato il premier Matteo Renzi, spiegando che “abbiamo iniziato un percorso coraggioso di riforme strutturali, l’economia sta tornando alla crescita e l’ombrello della BCE ci mette al riparo”.
L’Italia è proprio accanto alla Germania e alla Francia nella gestione della crisi greca: “Siamo in prima linea – ha spiegato Renzi al Sole 24 Ore – perché la nostra relazione è da sempre consolidata. Che queste proposte funzionino o meno lo dirà il tempo. Noi ce li ricordiamo nel sorrisino di Cannes di Sarkozy, quando sul banco degli imputati avevano messo noi. Qual è il nostro posto? Il nostro posto in passato era tra i problemi, adesso è tra quelli che provano a risolvere i problemi”.
Ai vertici ristretti, poi, il premier dice di non aver mai partecipato, “nonostante gli inviti a farlo. E non inizierò adesso. I luoghi dove si fanno le trattative non sono quelli a favore di telecamere“.
Il governo attende adesso delle sfide importanti: l’adeguamento delle pensioni, il reverse charge, il rinnovo del contratto per il pubblico impiego, ma Renzi si dice “convinto che le clausole di salvaguardia non scatteranno”. Non sarà un’impresa facile, ma nel 2016 il carico fiscale dovrebbe essere ulteriormente ridotto: “Ci scommetto”.
Sulle voci di una possibile modifica della nuova legge elettorale, il presidente del Consiglio è stato molto chiaro: “Non esiste. Abbiamo impiegato anni per avere una legge elettorale che garantisca governabilità, e adesso che ce l’abbiamo rimettiamo tutto in discussione? L’Italicum funziona bene perché permetterà a chi vincerà di governare cinque anni”.